Il 1° giugno Dodi Battaglia spegne 69 candeline. Lo storico chitarrista dei Pooh, autore di oltre 140 canzoni, alcune delle quali entrate nella storia della musica italiana, ha da poco pubblicato l'album live “Perle 2” dedicato a Valerio Negrini, entrato subito ai primi posti delle classifiche di vendita. Lunedì festeggerà rimanendo a casa, ma si collegherà su internet per un "raduno" in streaming al quale parteciperanno i suoi numerosi fan.
Di questo e molto altro ha parlato Blasting News.
Il lockdown di Dodi Battaglia
Ciao Dodi! Dove ti trovi e cosa vedi intorno a te?
"Purtroppo non sono su un palcoscenico a fare concerti, ma a casa come tutti. Sono fermo in attesa di poter scatenare la forza dirompente di tutti coloro che fanno questo mestiere. In queste ore mi trovavo nel mio ufficio per lucidare i miei trofei (ride, ndr). Ovviamente scherzo! Però sto riordinando le idee, facendo propositi per il futuro e mantenendo contatti con i colleghi..."
Con chi ti sei sentito in queste ore?
"Poco fa ho sentito Fio Zanotti, un grande amico e arrangiatore.
Io abito in centro a Bologna, lui sulle colline qui intorno. Ci siamo promessi di vederci".
Sei sempre riuscito a mantenere un atteggiamento positivo?
"Se non hai una suocera rompiballe, stare a casa è il male minore. La mia è carina e garbata, quindi è stata l'occasione per riscoprire il valore della famiglia e capire quali sono i veri amici".
Quali sono?
"Quelli che ti chiamano solo se fai un concerto nella loro città, per avere l'ingresso gratis, non sono veri amici. Chi mi ha chiamato in questo periodo è perché mi vuole veramente bene".
Neanche un momento di sconforto?
"Uno solo: quando un mio amico, un ragazzone altro 1 metro e 80, salutista, in piena salute, è arrivato a casa, ha detto alla moglie che non si sentiva bene, è arrivata l'ambulanza e poco dopo è morto.
Questa notizia mi ha spezzato le gambe".
La musica ha fatto parte, in qualche modo, delle tue giornate di lockdown?
"Grazie al cielo ho uno studio d'incisione sotto casa e ho dato libero sfogo a tutto quello che prima non potevo fare, a causa dei molti impegni. È brutto da dirsi ma ho assaporato i lati positivi di questo periodo".
Com'è nato “Perle 2”, il tuo nuovo album dal vivo uscito lo scorso 15 maggio?
"L'ho mixato con grande calma, approfittando della mancanza di impegni. Sono contento perché senza fare promozione è entrato subito in classifica. L'unico inedito, “Sincerity”, non è del repertorio dei Pooh ma un brano dal carattere jazz".
Cosa ti lega a questo genere?
"Qualche anno fa ho preso la laurea honoris causa in chitarra jazz di secondo livello.
Realizzare questo brano, con i miei tempi, con le mie chitarre, è stato un modo per dimostrare a quelli che mi hanno dato la laurea che non avevano visto male! (ride, ndr)".
Il compleanno con i fan
Il 1° giugno spegnerai 69 candeline. Come festeggerai?
"Farò un evento in diretta streaming con tutti gli iscritti al mio fan club. Sarà l'occasione giusta per presentare la copertina e le informazioni di un nuovo progetto..."
Di cosa si tratta?
"Il mio editore mi ha convinto a realizzare l'audiolibro della mia autobiografia “Ma lo sai che da vivo sei meglio che in tv?” uscita qualche anno fa, che già all'epoca vendette diecimila copie. Il libro è molto diverso dalle opere dei miei colleghi, piene di ricordi alcune volte allucinanti.
Ho voluto raccontare la mia storia punteggiandola di momenti ironici, leggeri e che rappresentasse la mia estrazione bolognese: siamo dei grandi lavoratori ma sappiamo come ci si diverte!"
In questa versione “audio” ci saranno delle novità?
"Sì, ho voluto dare un plus all'opera che si fermava al 2016. Ho aggiunto altre 40 pagine intitolate “...dove eravamo rimasti”.
Il tuo compleanno, quindi, lo passerai con i fan. Che rapporto hai con loro?
"Alcuni di loro mi amano alla follia, sono incredibili. Avevo promesso a tutti gli iscritti al club che ad aprile avremmo fatto un raduno all'Oratorio San Filippo Neri di Bologna, posto bellissimo, ma purtroppo non si è potuto fare. Recuperiamo dopo l'estate".
Nel brano “Sincerity” racconti l'onestà con cui da sempre ti approcci alla musica? Nei cantautori di nuova generazione, riconosci la stessa sincerità?
"Trovo che i giovani cantautori siano molto nel personaggio, molto convinti, molti seri... forse fin troppo! Appena hanno un minimo di successo vanno in giro con le guardie del corpo, cosa che noi non abbiamo mai fatto in cinquant'anni! Credono molto in quello che dicono, evidenziandolo con la gestualità... lo trovo un bel segnale".
Quindi le nuove produzioni ti piacciono?
"Forse sono troppo simili tra loro. Mancano le punte di diamante. Le ultime sono state Giorgia, Tiziano Ferro e i Negramaro, che ormai sono dei big affermati. Mi manca il concetto di Mina, Celentano, Baglioni, i Pooh, Venditti e Battisti".
Forse perché oggi la produzione e la distribuzione della musica è diventata molto più accessibile...
"Esatto. Ai tempi, per imparare a suonare la chitarra, bisognava andare da un maestro. Oggi è sufficiente un video su YouTube. Questo ha sicuramente innalzato il livello di preparazione, ma ha un po' appiattito. Forse è per questo che mancano le punte di diamante. Comunque, mediamente, la musica è fatta meglio e incisa meglio di un tempo. Stiamo andando avanti in positività".
Un omaggio a Valerio Negrini
A proposito di punte di diamante, il tuo nuovo disco è dedicato a Valerio Negrini, fondatore e autore della maggior parte dei testi dei Pooh. Cos'ha rappresentato per la musica italiana?
"È stato uno dei più grandi poeti di canzoni.
Ha sintetizzato in maniera eccezionale. Era unico che con tre parole ti uccideva. Basti pensare a “Dio delle città e dell'immensità, Se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, Vediamo se si può imparare questa vita, E magari un po' cambiarla prima che ci cambi lei”. Quando scriveva queste cose ti prendeva l'anima nel profondo".
Che ricordo hai di lui?
"Umanamente parlando era un “lavativo”, come tutti i grandi artisti. Convincerlo a lavorare su cose nuove era durissima. La sua indolenza non andava d'accordo con la frenesia dei Pooh. Per me è stato un maestro: quando sono entrato nella band avevo 17 anni, lui 21. Mi ha insegnato a stare sul palco, ma anche cos'è la vita, i rapporti con gli altri, la storia, la medicina, la geografia...
era un pozzo di scienza. Essendo entrambi bolognesi, non c'era giorno che non ci si vedesse. Si andava al cinema, a cena... e poi si suonava insieme! Valerio è stato un grande che mi manca da impazzire, ma quello che ha scritto rimarrà per sempre".
Tornando al coronavirus, cosa ne pensi di com'è stata gestita la crisi che ha colpito il settore dello spettacolo e degli eventi?
"Gli artisti vengono presi poco in considerazione. L'altro giorno ho visto Sandra Milo incatenarsi a Montecitorio, finché Giuseppe Conte e Franceschini non l'hanno accolta per discutere della situazione degli attori del cinema e del teatro. Bisogna allargare la veduta a tutti coloro che fanno arte, in particolare ai 400.000 musicisti che insieme a tutti i lavoratori della musica e dello spettacolo determinano il 2/3% del PIL.
Un minimo di attenzione sarebbe stata gradita, ma noi musicisti siamo miti, usiamo maniere garbate, difficilmente ci lasciamo andare a manifestazioni plateali. Portiamo avanti le nostre istanze diversamente. Ti faccio un esempio".
Prego.
"Sono vicepresidente e portavoce di Nuovo IMAIE, una società di collecting che distribuisce i compensi non solo agli autori ed editori, ma anche a tutte le persone che hanno contribuito a fare i dischi, inclusi i musicisti. Per rispondere all'emergenza economica, con questa società, che quest'anno ha incassato 54 milioni di euro, abbiamo deciso di stanziare 7 milioni e mezzo di euro e distribuirli a tutti i musicisti iscritti. La stessa cifra verrà erogata con un secondo bando.
Non voglio criticare l'operato di altre persone, ma credo che Nuovo IMAIE abbia fatto qualcosa di molto importante".
Chiudiamo con le nostre domande di rito. Qual è la tua canzone del cuore in assoluto?
“Overjoyed” di Steve Wonder. Mi ricorda gli anni della spensieratezza. Una musicalità fantastica. Sono contento di aver attraversato questo pianeta nello stesso periodo in cui è vissuto lui".
C'è invece un artista che ascolti più spesso ultimamente?
"Ho una piccola palestra in casa e ascolto musica mentre cerco di non rammollirmi. Ieri ho ascoltato Chopin. Inoltre ho un grande rispetto per Tiziano Ferro: lo trovo una persona con una grande artisticità, grandi cose da dire, grande credibilità".
Il nuovo album di Dodi Battaglia "Perle 2" è disponibile sui digital store e in tutti i negozi di dischi.