La mattina di mercoledì 12 aprile, all’interno del Golf Club “Le Rovedine” di Noverasco di Opera, in provincia di Milano, due operai: Angelo Giovanni Zanin, il cinquantunenne titolare del vivaio “Zanin” di Lungavilla (da anni residente nel comune di Verrua Po) e il pavese Dario Beria hanno perso la vita in un incidente sul lavoro.

I due sono precipitati a causa del crollo di una piattaforma aerea utilizzata per svolgere lavori di potatura. Il cestello utilizzato era stato preso a noleggio presso una lattoneria della quale era dipendente Beria, una delle due vittime.

Nell’incidente è rimasto coinvolto anche un ragazzo di 21 anni, residente a Casteggio, impegnato sul posto per imparare le tecniche di potatura. Dopo essere stato trasportato in elisoccorso presso l’ospedale Niguarda di Milano, attualmente si trova in gravissime condizioni a causa di un trauma toracico e un trauma cranico. Il giovane ha riportato anche la frattura di un braccio e delle gambe.

La dinamica dell'incidente

I tre operai erano impegnati nella potatura delle piante ad alto fusto presso il Golf Club “Le Rovedine” situato a Noverasco, unica frazione del comune milanese di Opera. Per questa ragione, due di loro (il 51enne e il 21enne) si trovavano all’interno di un cestello situato a diversi metri da terra, sostenuto da un braccio meccanico che, secondo le prime ricostruzioni riportate da Repubblica.it, ha ceduto, provocando la morte di Angelo Zanin e i gravissimi traumi sul corpo del giovane casteggiano.

Dario Beria sarebbe stato invece travolto dal crollo della piattaforma.

La procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine con l’accusa di omicidio colposo. Sui corpi del 51enne e del 62enne è stata disposta l’autopsia. Inoltre, la piattaforma aerea è stata sequestrata per accertamenti ed indagini più approfondite. Non era la prima volta che il Vivaio Zanin si occupava dei lavori di potatura del Golf Club di Noverasco.

In questo caso, i tre operai erano impegnati nella rimozione dei rami più pericolosi di un albero che, recentemente, aveva messo in allarme insegnanti e genitori dei bambini che frequentano la confinante scuola elementare Fratelli Cervi di Opera.

Il cordoglio e le polemiche sui social

Sui social network sono stati diffusi numerosi commenti di cordoglio nei confronti dei due defunti.

"Angelo era conosciuto da molti di noi, non solo per la sua professionalità ma anche per l’estrema simpatia, per la sempre manifesta voglia di vivere e di darsi da fare", ricorda commosso un utente. "Oggi ci lascia un collega e amico. Sono quelle notizie che ti sconvolgono, sono senza parole", scrive un collega di Zanin. Ma non mancano le polemiche: "Non passa giorno che in questo paese che suole definirsi "civile" non si deceda sul luogo di lavoro. E si continua a definirle "morti bianche". E si continua a definirli "incidenti". E si osa dir: "Non disturbare chi produce", scrive invece una ragazza su Facebook.

1089 morti sul lavoro nel 2022

Secondo Unione Sindacale di Base e Rete Iside Onlus, nel solo 2023 le vittime accertate sono oltre cento, mentre nel corso dell’intero 2022 si sono verificati 1089 decessi.

Alla luce di questi numeri allarmanti, USB e Rete Iside chiedono da tempo che venga istituito il reato di “omicidio sul lavoro” nella speranza che tale provvedimento possa essere fare da deterrenza al triste fenomeno e portare il numero di decessi a zero.

L’Unione Sindacale denuncia da tempo l’incuranza di molte aziende che, per aumentare i profitti e la produttività, investono sempre meno risorse nella salute e nella sicurezza sul lavoro.