Con le nuove disposizioni del governo la cultura italiana prende una prima boccata d'ossigeno e, dopo mesi di sorti alterne e chiusure a singhiozzo, anche a Milano ripartono i teatri, i cinema e i musei, che ora possono di nuovo ospitare tutti i cittadini.

Da martedì 27 aprile Palazzo Reale propone la mostra "Le signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600", e pone così al centro la vita di alcuni pittrici italiane, sottovalutate o in alcuni casi quasi sconosciute, ma comunque attive a cavallo del Cinquecento e del Seicento.

Insieme alla retrospettiva dedicata a Margaret Bourke-White, fotografa americana del secolo scorso, ed a quella incentrata sulle artiste russe d’inizio Novecento, la sede municipale, punto nevralgico per il mondo culturale meneghino, con questo evento intende celebrare a tutto campo l'importanza delle figure femminili nel mondo dell'arte.

Milano punta sulle donne

Tra i lavori di Sofonisba Anguissola, fra i cui estimatori dell'epoca va annoverato il pittore fiammingo Van Dyck, e quelli di Marietta Robusti, figlia di Jacopo detto il Tintoretto, o fra le miniature di Fede Galizia e le figure mitologiche di Lavinia Fontana, chiunque attraverserà le stanze della mostra potrà ammirare quadri incredibili e carichi di tutte quelle tematiche care alle protagoniste di una storia dell'arte che si colloca fra i primi Manieristi ed il periodo pre-Barocco.

Si potranno vedere ad esempio le rappresentazioni di storie bibliche, con al centro le eroine femminili (Giuditta contro Oloferne, tanto per citare il tema iconografico più celebre), il ritorno alle allegorie classiche dedicate all'amore puro e giovanile. Inoltre non manca la ritrattistica di genere, ma pur sempre immersa in una dimensione sognante tipica di una sensibilità raffinata e femminile.

Ma la vera star è Artemisia Gentileschi

La visita a Palazzo Reale permetterà ai visitatori quindi di conoscere le vicende di grandi pittrici purtroppo sottovalutate, ma che in realtà hanno molte cose da dire e anche molta arte da mostrare. Fra esse ad esempio ci sono Ginevra Cantofoli o a Irene di Spilimbergo, due fra le 34 pittrici esposte nella mostra, artiste poliedriche che hanno avuto anche il merito di intraprendere una professione in totale autonomia, superando le diffidenze, collezionando rapporti paritari con i colleghi maschi e intessendo una fitta rete di relazioni commerciali con mercanti e collezionisti.

A impreziosire ulteriormente l'evento ci penseranno i quadri della celebre Artemisia Gentileschi, figlia di Orazio e pittrice sublime e dalle chiare tonalità caravaggesche: vittima di una terribile violenza per mano di un allievo del padre, la giovane Artemisia girerà l'Italia e maturerà uno stile e una personalità davvero travolgente, dovendo combattere contro i moltissimi pregiudizi che già all'epoca circondavano le ragazze che "osavano" intraprendere la carriera di artista.