L'uscita della nuova stagione di Stranger Things lo scorso 27 ottobre l'aspettavano tutti da un po', soprattutto visto il successo che ha ottenuto la serie dalla sua uscita quasi sottotono su Netflix nel luglio 2016. Fatevi ora un esame di coscienza e contate quante volte in queste due settimane avete mentito per non uscire e stare a casa a guardare la vostra serie preferita.
In effetti non vi si può biasimare, Netflix non fa domande sciocche: Netflix capisce e basta.
La mania per le serie forse ci sta sfuggendo un po’ di mano. Solo nel 2015 ne sono state prodotte ben 409. Prossimamente in qualche università della Ivy League comparirà il corso in Fenomenologia delle Serie TV, se ancora non esiste. E dato che vi starete ancora trascinando nella disperazione per la fine della settima stagione di Pretty Little Liars - anche se cercate di nasconderlo - o di Game of Thrones, consolatevi cercando di capire quale animale da serie siete dei 10 riconosciuti ufficialmente dal team di biologi di HBO.
Le 10 tipologie di umano da serie TV
- L’addicted. Creatura che incroci raramente. É sempre rinchiuso il qualche luogo dotato di connessione internet per finire la decima stagione di una serie che ha iniziato due giorni fa. Conosce tutti gli episodi di tutte le serie che Netflix e HBO hanno messo in onda fino ad adesso, persino di quelle di cui non frega a nessuno - tipo Atelier. È noto per la sua capacità di guardare più stagioni della stessa serie in un solo momento e su più schermi in contemporanea. Riviene raramente alla realtà, pallido e con gli occhi che affondano nelle occhiaie.
- Il sistematico. Guarda UN episodio per volta, di UNA stagione specifica, di UNA serie sola. In sequenza perfetta. Non tollera seguire più serie allo stesso momento, e aspetta di finirne una prima di iniziarne un’altra, e non si addormenta durante gli episodi per non rischiare di doverli riguardare. Dotato di un autocontrollo leggendario.
- L’Estraneo. Guarda solo ed esclusivamente Game of Thrones. Non conosce l’esistenza di nessun’altra serie, e non si può parlagli d’altro. Non si è mai alzato in vita sua prima delle 10 del mattino, ma è il primo che si piazza davanti allo schermo alle 4 di notte quando esce la nuova stagione. Alterna fasi di depressione profonda tra una stagione e l’altra, piangendo su quelle già viste, ad un’euforia spaventosa durante le settimane della messa in onda della nuova stagione. Vive nella perenne angoscia che la prossima sia l’ultima, ma con tutti i soldi che si fanno potrebbe stare quasi tranquillo; è più probabile che finiscano prima i personaggi da uccidere, piuttosto. Frase tipo: «La nuova stagione sta arrivando.»
- Il frustrato. Di solito in coppia con l’Estraneo, è lo spettatore arrabbiato e deluso a causa della morte di tutti i suoi personaggi preferiti. Come il precedente, anche lui vive nell’angoscia, in attesa del prossimo sacrificio. Arriverà a odiare la serie, gli sceneggiatori, gli attori, ogni cosa; ma non riuscirà a privarsene in ogni caso. Da qui, la frustrazione.
- Il traditore. L’amico che avete tutti, o, se non riuscite a identificarlo nel gruppo, proprio voi. È il vostro Netflix partner, con il quale vi siete giurati eterna fedeltà. Peccato che puntualmente non resista e finisca intere stagioni da solo. Inizia con un episodio; poi un altro, poi, piangendo, un altro ancora. Dotato di un autocontrollo pari a quello di Zeno Cosini davanti alle sigarette. Frase tipo: «Giuro, questo è l’ultimo.»
- Il disperato: è lo spettatore che ha finito l’ultima stagione esistente della serie che amava. Riconoscibile dagli occhi rossi e colmi di lacrime, si aggira con aria mesta da un luogo all’altro chiedendosi cosa ne sarà della sua vita. La sua esistenza è un pendolo tra il dolore per la fine di una serie e l’inizio di un’altra, che si concluderà allo stesso modo.
- Il coinvolto. Si rapporta alla serie tv come se fosse parte della sua vita reale. Non pensa, per esempio, “oggi guardo un episodio di How I met your mother’’, ma “chissà come stanno Ted e Barney, dopo li chiamo’’. Ha sempre parlato di Monica e Chandler come se fossero i suoi vicini di casa, e se ha mal di testa scrive ancora alla fans letter di Patrick Dempsey chiedendo un appuntamento con di dott. Shepherd.
- Il Dottore. Segue Grey’s Anatomy dalla prima stagione, quindi da un punto nebuloso e non ben identificato della storia. Si mormora che le facoltà di medicina stiano pensando di conferire una laurea ad honoris causa a quelli che riescono ancora a stare dietro a quello che sta succedendo. É probabile che muoiano prima tutti gli attori e gli spettatori piuttosto che finiscano le stagioni.
- Il procrastinatore: un incrocio tra l’addicted e il traditore. Del primo ha la costanza, del secondo l’ansia. Perché il procrastinatore guarda con il senso di colpa intere stagioni, pur di non fare quello che dovrebbe fare. L’episodio è la soluzione a tutto. Deve scrivere la tesi? Un episodio. Deve andare in banca? Un episodio. Ha fame? Un episodio. L’unica cosa che non procrastina è ovviamente il pagamento mensile a internet. Pur di non fare le cose importanti, guarderebbe persino tutte e nove le stagioni de La vita segreta delle ostriche asmatiche.
- L’inesistente. Strana e curiosa creatura di cui molti dubitano l’esistenza materiale, che non guarda nessuna serie TV. Si narra faccia altra cose, ma cosa, di preciso, non si sa. Studia, dicono alcuni. Lavora, dicono altri. Dev’essere il mitologico uomo di Platone che è uscito dalla caverna liberandosi dalle catene di Netflix. É dunque fuori a vedere la luce del sole. Ma in ogni caso, voi, che siete probabilmente addicted, non lo incontrerete, perché starete guardando un altro episodio.