Rottamazione delle cartelle terza edizione e saldo e stralcio sono due dei provvedimenti più attesi della cosiddetta Pace Fiscale, insieme di misure che il governo tra manovra finanziaria e decreto fiscale, ha deciso di avviare per il 2019. Le due misure sono già entrambe attive tanto è vero che l'Agenzia delle Entrate Riscossione, l’attuale concessionario alla riscossione dei tributi nato dopo la cessazione di Equitalia, ha già previsto scadenze, modalità di adesione e moduli per l’istanza.

Spesso confuse tra loro le due misure sono sostanzialmente diverse e rientrano tutte nell’operazione di sanatoria prevista dal governo, che tra l’altro ha già provveduto d’ufficio a cancellare i debiti per cartelle sotto i mille euro notificate ai contribuenti tra il 2000 ed il 2010. Come fare domanda per il saldo e stralcio o come aderire alla rottamazione delle cartelle sono quesiti che molti contribuenti si pongono e che necessitano di alcuni chiarimenti.

Multe, cartelle e debiti fiscali

Sia la cosiddetta rottamazione ter (gli ultimi governi PD ne hanno già emanate due nel 2017 e 2018) che il saldo e stralcio si rivolgono alle cartelle, multe e Tasse non pagate in linea generale, notificate tra il 2000 ed il 2017.

Per entrambe queste misure, la scadenza per presentare le istanze è fissata al 30 aprile 2019. Nonostante la confusione mediatica che sta accompagnando le due misure, oltre a quanto detto sopra, le differenze tra loro sono sostanziali. Per la rottamazione delle cartelle, altrimenti detta definizione agevolata, il modello previsto ed utilizzabile è il DA2018. Per il saldo e stralcio invece va utilizzato il modulo Sa-St. Non è necessario presentare due domande per entrambe le misure perché presentando l’istanza per il saldo e stralcio, se la stessa non avrà esito positivo, la domanda verrà considerata utile d’ufficio per la rottamazione ter.

Definizione agevolata ter

La rottamazione delle cartelle, se non fosse per una maggiore flessibilità nel rientrare dei propri debiti offerta ai richiedenti, sarebbe del tutto identica ai precedenti provvedimenti 2017 e 2018.

Aderendo alla definizione agevolata, verranno eliminati dal debito le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe per infrazioni al codice della strada invece, verranno defalcati gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge. Si potrà optare per il pagamento in unica soluzione di quanto rimasto da pagare dopo questi “sconti” o in massimo 18 rate per un periodo di 5 anni. La prima rata va pagata entro il 31 luglio 2019 che è anche la data di scadenza per l’eventuale pagamento in soluzione unica. Per il pagamento in 18 rate invece, dopo la prima la seconda scadrà a fine novembre 2019. Il piano di ammortamento prosegue poi con 4 rate annuali in scadenza ogni fine febbraio, maggio, luglio e novembre di ciascun anno fino al 2023.

Va ricordato che le rate in scadenza nel 2019 devono ottemperare al 20% del debito totale (il 10% ciascuna), mentre il restante 80% sarà spalmato delle altre 16 rate tutte di uguale importo. Possono essere definite in misura agevolata tutte le cartelle esattoriali purché affidate alla Riscossione da gennaio 2000 a dicembre 2017. Esclusi dalla rottamazione solo i debiti derivanti da recupero di aiuto di Stato e quelli derivanti da sentenze e condanne derivanti da provvedimenti di condanna penale o dalla Corte dei Conti.

Saldo e Stralcio la grande novità

Se la rottamazione ter è un “dejavu”, il saldo e stralcio è una autentica novità. Per la prima volta una sanatoria offre soluzioni differenti di rientro in base alle cosiddette conclamate difficoltà economiche del debitore.

La misura consente di pagare solo una percentuale del debito residuo, anche in questo caso decurtato di sanzioni e interessi. La percentuale da pagare varia in base alle condizioni patrimoniali e reddituali del debitore, il tutto verificato dalla certificazione Isee. Il contribuente andrà a versare solo il 16% delle somme dovute (resteranno quelle del tributo o tassa non pagata e quelle relative a interessi di ritardata iscrizione a ruolo) per chi ha l’Isee del proprio nucleo familiare entro 8.500 euro.

Il 20% sarà dovuto da chi ha un Isee sopra 8.500 e fino a 12.500 ed il 35% per chi ha Isee più alti ma entro la soglia massima di 20mila euro che diventa il limite oltre il quale non si ha diritto al saldo e stralcio.

Anche in questo caso possibile il pagamento in unica rata o in più rate. Il pagamento in soluzione unica è previsto entro il 30 novembre 2019, mentre le rate concesse sarebbero 5, la prima in scadenza sempre a novembre 2019, mentre le altre 4 rispettivamente entro ogni fine marzo e fine luglio del 2020 e del 2021. Rientrano tra i debiti “stralciabili” quelli a ruolo dal 2000 al 2017 e che riguardano Irpef ed Iva evase e risultanti dalle dichiarazioni annuali e contributi Inps, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento.