Ben 75.019 nuove imprese nate, 60.510 cessate: questi i dati relativi al terzo trimestre 2012 rilevati da Movimprese, lo studio condotto da InfoCamere. La situazione è estremamente critica: il saldo è positivo per 14.509 unità e corrisponde ad un tasso di crescita trimestrale dello stock delle imprese pari allo 0,24%. Si tratta, sottolinea Unioncamere, del valore più basso dal 2003, risultato del più modesto volume di iscrizioni rilevate nel terzo trimestre dell’anno e di uno dei più elevati volumi di cessazioni relativamente allo stesso periodo, superato solo nel 2009 e nel 2007.

La crisi, in altre parole, continua a farsi sentire e costringe sempre più imprenditori a rinunciare alla propria attività. L’unica area del paese a mostrare un miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è il Mezzogiorno, dove si registra un saldo di 7.485 unità per una crescita dello 0,37% contro lo 0,3% dell’estate 2011. Le notizie più negative vengono invece dall’artigianato che, per la prima volta in dieci anni, registra una crescita negativa nel trimestre estivo: 1.414 le imprese che mancano all’appello, pari ad una riduzione dello stock dello 0,1% rispetto a fine giugno.

“L’orizzonte di azione di questo governo – commenta il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - si va restringendo e perciò occorre fare presto per varare misure indispensabili per sostenere le imprese.

Innanzitutto riducendo il carico fiscale sul lavoro e rivedendo profondamente gli incentivi, come richiesto dalle rappresentanze delle imprese. E poi sostenendo le Pmi facendo sistema nell’internazionalizzazione e nel credito, oltre che con interventi mirati per sburocratizzare e semplificare ulteriormente le attività economiche, nella direzione indicata dallo Statuto delle imprese”.