Sta prendendo piedi sempre piùfortemente, quello che diventerà presto secondo molti, un vero e propriofenomeno di massa: I "nomadidigitali". Questo il nome che caratterizza un nuovo stile di vita e dilavoro. Un approccio alla vita che ricorda molto Jack kerouac (molto in voga negli ultimi tempi grazie al filmtrasposizione del suo più famoso libro: OnThe Road).

In un'Italia sempre piùdisastrata, con un futuro dalle tinte scure, molti giovani, studenti che nonhanno ancora finito il proprio percorso o che trovatisi dopo la laurea in unmondo del lavoro, quello italiano, pressochè inesistente, decidono diintraprendere questa nuova strada.

Con zaino in spalla, molta curiosità espesso poca consapevolezza partono senza una metà prefissata.

Alberto Mei, fondatore del sito nomadidigitali.it, spiega come sta cambiando la società dal suopunto di vista e come prende piede questa esigenza di andare, tra i giovani:"E' primariamente una scelta di vita,non certo legata ai soldi, nessuno diventa ricco, ma al sogno di una realtàdifferente. I "nomads" se li devono fare ancor più di chi è stabile iconti in tasca. È per questo che la maggior parte delle destinazioni scelte sitrovano in Paesi in cui il costo della vita è basso. Un esempio su tutti la Thailandia,solitamente in città lontane dalle rotte turistiche: una delle più gettonate èChang Mai, metropoli distante dai paradisi tropicali."

Un percorso sicuramentestimolante e una esperienza che segna profondamente, quella del nomadedigitale, ma molto dispendiosa da vari punti di vita.

Continua Mattei:"Lavori in un'economia e vivi inun'altra. Ma non è tutto oro quel che luccica: il Web fa anche in modo che laconcorrenza sia spietata e ci sono Paesi che offrono professionisti a costiminori. Per lo stesso lavoro un cinese o un indiano chiederanno compensi piùbassi di un europeo".

Una tendenza della quale sisentirà parlare sempre più, visti i tempi.

E del resto stanno cominciando afioccare, seppur lentamente, vari siti e agenzie di informazione sul tema. Uno deimodi più facili però, di diventare un nomade digitale è, come dice anche Mattei:"intanto essere convinti di questa scelta.Secondo: studiare le potenzialità del Web e trovare qualcosa di altamentespecializzante. Terzo: offrire servizi, non prodotti.

E poi, prima di partirenon affittare mai una casa a lungo termine senza averla vista; assicurarsi che,nel posto dove si andrà, l'aspetto tecnologico funzioni perfettamente e altriaccorgimenti simili." Inoltre ultimo consiglio: "scegliere due luoghi del cuoree trascorrere sei mesi in uno e sei nell'altro."