Franco Marini è il nome che ieri sera l'assemblea dei parlamentari e dei grandi elettori del Partito Democratico ha scelto a fatica, dopo una votazione piena di polemiche, come candidato alla carica di Presidente della Repubblica.

Il nome di Franco Marini è stato accettato anche dal Popolo delle Libertà e da Scelta Civica, ma ha suscitato una vera e propria ondata di critiche in seno a Sinistra e Libertà ed al Partito Democratico stesso, con il clamoroso no di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha infatti criticato aspramente la scelta di Franco Marini a Le invasioni barbariche, sostenendo che "la scelta di Franco Marini come candidato Presidente è uno schiaffo a tutti gli italiani, un nome scelto più per le esigenze degli addetti ai lavori che per quelle della gente, una figura che non rappresenterà mai l'Italia".

La mozione che indica Franco Marini come candidato Presidente della Repubblica è passata all'assemblea dei parlamentari e dei grandi elettori del Partito democratico con 222 voti a favore, 90 contrari e 22 astenuti, il che fa capire quanto sofferta sia stata la decisione e quante frizioni abbia generato all'interno dello schieramento di centrosinistra, con la rottura, che sembra ormai definitiva, con Sinistra e Libertà di Vendola.

Pesa sopratutto per Matteo Renzi ed i suoi fedelissimi l'appoggio che Silvio Berlusconi e tutto il Popolo delle Libertà ha promesso per l'elezione di Franco Marini ed i renziani hanno finito per considerare la convergenza sul nome dell'ex Presidente del Senato come un vero e proprio incuicio tra Berlusconi e Bersani e come un tradimento al mandato elettorale.