Il Governo Letta, a termine di un atteso Consiglio dei Ministri, ha deciso l'abolizione dell'Imu sull'abitazione principale. La notizia, però, ha fatto il paio con l'annuncio dell'entrata in vigore a partire dall'anno venturo della Service Tax o Taser, come contropartita per l'addio all'Imu.

A cosa servirà la service tax e a chi è rivolta? La nuova tassa griffata governo Letta dovrebbe servire in larga parte a pagare i servizi locali offerti dai Comuni, tra cui la raccolta dei rifiuti (la Tares sarà infatti assorbita dalla Service tax), ed è destinata a chi risiede nell'immobile siano essi i proprietari o chi ci vive in affitto.

Come è facile immaginare, le polemiche non si sono fatte attendere.

La critica più gettonata alla tassa in gestazione è quella che se con l'abolizione dell'Imu poteva esserci, oltre a un rinvigorimento del mercato immobiliare(ormai in fin di vita) anche un aiuto concreto alle famiglie, con l'introduzione della Service Tax, invece, si scaricherà su una categoria considerata debole, i locatari(cioè chi vive in affitto), un ulteriore peso che, oltre a contrarre ulteriormente i consumi, potrebbe portare fino allo sfratto per morosità. Per i critici della politica in materia di tasse di questo governo, insomma, si tratterebbe di un cane che si morde la coda.

Quanto all'abolizione dell'Imu, a poco più di 24 ore dalla riunione di governo decisiva sul tema, le polemiche imperversano.

A conclusione della suddetta riunione il mondo della politica si è mostrato, in generale, soddisfatto (ricordiamo che dall'abolizione dell'Imu dipendevano in larga parte le sorti dell'esecutivo e che a votare per la sua abolizione sono stati, più o meno, gli stessi che l'hanno approvata sotto Monti).

Sulla sostituzione dell'Imu con la Service Tax poi si sono pronunciati anche gli osservatori stranieri.

Il Financial times, il quotidiano economico della City londinese, ha dato alla vicenda una lettura che sicuramente non piacerà al presidente del consiglio. Secondo il quotidiano inglese, che dedica un editoriale alla vicenda, si tratta del prezzo che Enrico Letta  ha dovuto pagare al Pdl per garantire la prosecuzione della vita del governo.

Per i londinesi poi si tratta di "Una stabilità politica", pagata a "caro prezzo". Le polemiche però non arrivano solo dall'esterno ma anche dall'interno.

La reazione delle associazioni e dei sindacati sulla prospettata service tax, poi, è unanime. Per Unione Inquilini si tratterebbe di "uno tsunami di sfratti per morosità" e di "una stangata scaricata sugli affittuari". Per Aduc, di "una presa in giro". Dello stesso tenore le reazione dal mondo dei sindacati.

Arriva da Codacons, poi, la reazione più dura: "L'iniquità della Taser è certa, dato che colpirà anche quel 18% di famiglie residenti che paga un canone d'affitto, ossia la categoria già più penalizzata e svantaggiata d'Italia, visto che ai fini Irpef sono sempre stati considerati praticamente uguali ai proprietari di casa, pur dovendo destinare gran parte del loro reddito all'affitto. Insomma i proprietari risparmieranno grazie ai soldi dei loro inquilini".