La crisi economica e del mercato del lavoro non accenna a diminuire, anzi è in costante peggioramento. Tra il 2008 e il 2012 i disoccupati in Italia sono aumentati di altre 2 milioni di unità. Secondo il Cnel si tratta della situazione occupazionale più critica registrata dal secondo dopoguerra. A preoccupare è soprattutto la disoccupazione giovanile, che fa registrare i dati più allarmanti.

Secondo quanto emerge dai dati Istat, inatti, la fascia d'età tra i 15 e i 24 anni è quella più colpita dalla disoccupazione, con un rialzo di 0,4 punti percentuali a luglio 2013 e 5,5 punti su base annua.

Si tratta di un risultato che fa salire al 40,1% il tasso di disoccupati in Italia. 

Il numero dei disoccupati cresce ancora e ad agosto ha toccato quota 3 milioni 127 mila unità, con un aumento dell'1,4% rispetto al mese di luglio. Questo dato, che segna il record storico per quanto riguarda la disoccupazione giovanile "dà la misura di come la realtà cruda del Paese abbia bisogno di un sussulto di responsabilità da parte di ciascuno". E' il commento di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, riportato dal Tgcom24.

A livello regionale si assiste ad un aumento concentrato più al Sud. Secondo quando sostiene il Cnel nel Rapporto sul mercato del lavoro, per riportare il tasso di disoccupazione all'8% entro il 2020 occorre una crescita del Pil superiore al 2% all'anno e questo, sempre secondo Cnel, è "un target non eccezionale, ma oggi forse non alla portata del nostro sistema". 

Il Rapporto del Cnel, per finire, sottolinea che quello che stiamo vivendo "è certamente l'anno peggiore della storia dell'economia italiana dal secondo dopoguerra".