In Italia fa discutere la notizia dell’innalzamento della soglia per pagare in contanti. Nella Legge di Stabilità il Governo ha inserito una norma che innalza detto limite da 999,99 a 3.000 euro. Negli ultimi 7 anni ci sono stati numerosi cambiamenti: a maggio 2008 il valore massimo era 12.500, venne abbassato a 5.000, due mesi dopo riportato a 12.500; nel 2010 viene riabbassato a 5.000; nel 2005 è sceso ancora a 2.500 e a fine 2011, col Governo Monti l’asticella è stata portata a 999,99 euro.
Limite all'evasione o promozione dei consumi?
C’è chi dice che alzare il limite sia un regalo agli evasori, favorisca i consumi in nero, il riciclaggio e la corruzione, e c’è chi lo ritiene (soprattutto le organizzazioni rappresentative dei commercianti) un giusto provvedimento che farà alzare i consumi. Difficile dire chi abbia ragione, e forse nessuna delle due parti ne ha. Infatti non si capisce perché chi evade il fisco, o corrompe, dovrebbe spaventarsi dall’obbligo di pagamento in formato elettronico; semplicemente continuerà ad evadere o a corrompere senza preoccuparsi minimamente dei limiti al contante.
Ugualmente non si capisce perché alzare il tetto dovrebbe far aumentare i consumi; chi deve comprare un frigorifero da 1.200 euro non sarà certo più incentivato a comprarlo solo per il fatto che lo può pagare in contanti.
La Danimarca diventa cashless
Di certo c’è che l’Italia è uno dei Paesi con più alto uso del “cash” (82%) e mentre da noi si discute dell’asticella più o meno alta ci sono Paesi che stanno per diventare “cashless” o, per dirla in italiano, “senza contanti”. La Danimarca, infatti, potrebbe eliminare completamente la cartamoneta entro gennaio 2016, divenendo così il primo Paese al mondo ad abbandonare la moneta di carta in favore dei mezzi di pagamento elettronici. I benefici che vengono dal cashless sembrano derivare dalla diminuzione dei costi di gestione e trasporto e dalla maggiore sicurezza dovuta all'impossibilità di furto di denaro contante.
Certo, in Scandinavia è piuttosto facile introdurre una simile novità, visto che già ora, da quelle parti, l’uso del contante rappresenta solo il 6% del totale delle transazioni.
Non è tutto oro quello che luccica
Negli ultimi anni risultano in aumento le frodi sulle transazioni digitali e quindi anche i rischi per la sicurezza dei pagamenti elettronici; in Italia il valore delle frodi sulle carte di credito è aumentato del 5%, mentre il numero delle frodi è salito del 20% secondo il "Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento" del MEF. Si pensi poi alle persone molto anziane che non sono in grado di gestire mezzi di pagamento elettronici o alle persone emarginate che non hanno la possibilità di avere questo tipo di mezzi di pagamento.
Anche se sembra che i Paesi scandinavi stiano superando anche le criticità relative a questi ultimi, visto che in Svezia è possibile pagare con moneta elettronica per comprare i giornali di strada venduti dai senzatetto. Insomma, sembra che in molte parti d’Europa la tendenza ad usare i pagamenti digitali stia accelerando. Mentre in Italia si discute sull’innalzamento o abbassamento dell’uso del contante. Siamo molto lontani da diventare un Paese cashless. (Qualcuno potrebbe dire che siamo molto lontani da diventare un Paese.)