All'indomani degli attentati terroristici di Bruxelles torna la stabilità nei mercati finanziari: gli indici azionari europei hanno recuperato, l’euro è risalito a 1,1211 dollari, dopo i minimi toccati martedì a 1,11885 dollari e il prezzo del petrolio è tornato a scendere dai massimi raggiunti ieri dopo la diffusione degli ultimi dati statunitensi che mostrano un aumento delle scorte interne, per quanto tra gli investitori nel mercato del greggio si mantenga una percezione rialzista nei prezzi.

Nei momenti successivi alle esplosioni di Bruxelles, le Borse si erano precipitate in una breve corsa ai beni rifugio (oro in primis) ed era salita velocemente l’avversione al rischio anche se il trend era durato poche ore: il prezzo dell’oro era cresciuto rapidamente dell’1%, mentre il rendimento sui titoli a 10 anni di Stati Uniti e Germania era sceso sensibilmente di circa 4 punti base.

Tendenza negativa del turismo

Inoltre, gli attacchi terroristici nella capitale belga avevano stimolato vendite repentine, specie nei titoli legati ai viaggi e al turismo, a partire da quelli delle compagnie aeree, nella convinzione dei probabili risvolti negativi sui futuri flussi di turisti in Europa: una tendenza negativa che, in questo ambito, si è confermata anche oggi nelle contrattazioni.

Alta tensione, ma non un'ondata di panico: la maggior parte degli operatori finanziari, infatti, dopo l'effetto "11 settembre", considerano gli attacchi terroristici un'ipotesi sempre meno remota.

Gli attentati di Bruxelles hanno avuto effetti più pesanti sulla sterlina, con implicazioni politiche che hanno interessato molti analisti e investitori: oggi la valuta britannica è ritornata stabile, ma ieri aveva perso l'1% raggiungendo i minimi della settimana. La paura della cosiddetta “Brexit”, infatti, appare più forte dopo gli attacchi terroristici nella capitale belga, con la sensazione che questi tragici eventi possano indurre i cittadini inglesi a votare l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea nel referendum del prossimo giugno.