Nelle scorse settimane, hanno circolato nel settore televisivo diverse voci riguardanti un probabile tavolo di trattative aperto fra Mediaset e la francese Vivendi di Vincent Bolloré per la cessione di Mediaset Premium. Entrambe le parti hanno continuato a smentire la notizia, con il francese che si diceva "troppo impegnato" (soprattutto nell'acquisizione della maggioranza nelle azioni di Telecom) e Piersilvio Berlusconi che insisteva nel sostenere che a Cologno Monzese non c'era la minima intenzione di uscire dal mercato pay.
Alla fine, i fatti sembrano dare ragione a chi quelle indiscrezioni le diffondeva in quanto pare che sia vicinissimo un accordo fra le due parti: Vivendi acquisirà l'89% delle quote di Mediaset Premium (cioè tutte quelle che attualmente fanno capo a Mediaset) mentre il destino del restante 11%, che attualmente fa capo a Telefonica, non si conoscono ancora con esattezza le sorti; in realtà, la quota di minoranza potrebbe finire a sua volta in pancia al gruppo francese grazie al diritto di trascinamento che è previsto dallo statuto di Mediaset Premium nel caso in cui il Biscione ne venda la sua intera quota.
I due CEO non hanno rilasciato commenti, ma i mercati azionari sembrano fiduciosi nell'operazione avendo premiato il titolo di Mediaset Premium con un +6,84% ieri, assestandosi a 3,622 euro per azione, e quello di Vivendi con +1,35%, raggiungendo 19,085 euro per azione.
L'unico nodo della trattativa che sembra quello più intricato e che deve ancora essere sciolto riguarda il prezzo: grazie proprio alla partecipazione di Telefonica nella pay tv, questa ha un valutazione complessiva che arriva a quota 1 miliardo di euro, cifra dalla quale il gruppo di Berlusconi non sembra intenzionata di scostarsi; staremo insomma a vedere come si concluderà la vicenda.
In ogni caso, è bene ricordare che Mediaset Premium detiene l'esclusiva per la Champions League ha superato i 2 milioni di abbonati registrando, al termine dell'anno scorso, un +6% in termini di raccolta pubblicitaria e un arpu (ricavi medi per singolo abbonato) di 25 euro.
Numeri ancora distanti dalla concorrente Sky che però li ha visti scendere tutti nel 2015. Inoltre, Vivendi è già operativa nel settore delle pay tv con la francese Canal + (che però è in perdita netta ormai da diversi anni) e avrà quindi la possibilità di creare delle interessanti sinergie a livello europeo.