Reinhold Messner non è nuovo ad assumere posizioni molto forti sui temi legati alla montagna. In estate avevano fatto molto discutere le sue dichiarazioni positive in merito alla chiusura dei passi dolomitici (Passo Sella ndr) al traffico automobilistico, o il parere favorevole all'abbattimento dell'orsa KJ2, dopo il ferimento di un escursionista in Trentino. La sincerità e la limpidezza del grande alpinista non smettono di stupire il pubblico. Messner, intervenuto a Cuneo al festival di Valloriate, si è espresso in maniera molto secca sulla questione che affligge da tempo le terre alte di tutto l'arco alpino, ovvero ripopolare i borghi di montagna ricreando occupazione, dando slancio all'economia e produrre servizi per la popolazione.

'Troppo costoso riportare la gente a vivere in montagna'

L'ex alpinista protagonista di tante avventure sugli ottomila e in tutto il Mondo ora, per suo dire, preferisce definirsi montanaro piuttosto che alpinista. Il suo sogno mai troppo nascosto era ricreare un borgo montano con lavoro e servizi per gli abitanti. In parte questo si è avverato, Messner infatti, come dichiara in conferenza stampa al festival di Valloirate e riportato da Cuneodice, è riuscito a creare circa cinquanta posti di lavoro grazie alle sue attività e dichiara: 'Sono più fiero di aver creato 50 posti di lavoro che aver scalato 14 Ottomila. Oggi è un valore più grande di quello'.

Il progetto di Messner era quello di recuperare vecchie malghe abbandonate e farne dei punti di accoglienza per il turista, con produzioni locali di salumi, formaggi e dolci.

Ha avuto successo, anche per la grande popolarità acquisita nelle ascensioni ma non è tutto oro quel che luccica.

Invitato dal pubblico ad approfondire il tema della vita in montagna, Messner è molto scettico su un futuro ripopolamento delle terre alte. Ad oggi infatti, secondo l'alpinista, non è sostenibile il costo in materia di servizi, strade e lavoro per portare le persone a vivere in quota.

Con la solita irruenza e lucidità Messner dichiara: '"Troppo costoso riportare la gente in montagna, ci sono troppi servizi che non sarebbe possibile fornire. Sarebbe già molto importante far restare quelli che ci sono. Ad oggi la cultura della città è quella vincente".

Un modello economico sostenibile per chi vive in montagna fuori dai grandi impianti turistici ancora non è stato trovato, denuncia proprio Messner: 'Bisognerebbe adottare il Maso chiuso da Roma in su, ma non c'è maggioranza su questa cosa'.