Il Pignoramento della pensione, dello stipendio e del TFR rientra nel cosiddetto pignoramento presso terzi, procedura formale esecutiva, volta al recupero del debito da parte del creditore.L’azione diretta verso la somma da pignorare deve però rispettare determinati limiti, stabiliti dal Dl 83/2015. Vediamo nel dettaglio come funzionano e quali sono i nuovi limiti dei pignoramenti 2018.

Pignoramento pensione: come funziona?

La legge a favore dei pensionati prevede che le somme da chiunque dovute a titolo di indennità e di pensione, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale, aumentato della metà. Si tratta del cosiddetto «minimo vitale». La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nel limite di 1/5.

Per determinare l’importo del minimo vitale, bisogna prendere la misura dell’assegno sociale erogato dall’Inps (importo annualmente rivalutato) e sommarvi la metà di tale stesso importo. Pertanto, dato che l’importo dell’assegno sociale per l’anno 2018 è di euro 453,00, il minimo di sopravvivenza impignorabile è pari ad euro 453,00 + 226,50 ovvero 679,50 euro.

La pensione anche qualora sia accreditata sul conto corrente lo stesso giorno del pignoramento n può essere pignorata per più :

•di 1/10 per importi fino a 2500 euro;

•di 1/7 per importi tra i 2500 ed i 5000 euro.

•di 1/5, invece, per importi sopra i 5000 euro.

Le pensioni mai pignorabili sono: Pensione di invalidità totale; assegno sociale; indennità di accompagnamento.

Pignoramento auto e conto corrente 2018, cosa cambia?

Anche nel caso di pignoramento del conto corrente l’Agenzia delle Entrate non può spingersi troppo in là. In caso di saldo positivo del conto corrente, non superiore alle somme intimate, questo viene bloccato fino all’udienza di assegnazione; il debitore non può prelevare, ma può ricevere bonifici.

Per le somme che sono accreditare prima della notifica del pignoramento si procede come già sopra esposto, ovvero si possono pignorare o "bloccare" solo le somme che superano i 1.359 euro ( triplo dell’assegno sociale di 453 euro al mese). Invece, se tali somme vengono accreditate dopo la data di notifica del pignoramento, il pignoramento può avvenire nella misura di un quinto massimo.Ne discende che il conto corrente è pignorabile al 100% solo se non vi vengono depositati redditi di natura previdenziale o da lavoro dipendente.

Per quanto riguarda il pignoramento dell’auto viene previsto quest’anno che il debitore consegni il bene al creditore o all’istituto vendite giudiziarie entro e non oltre il termine di 10 giorni, insieme al libretto di circolazione e relativo foglio complementare. L’Ufficiale Giudiziario, deve poi consegnare al creditore l’atto di pignoramento, perché lo stesso sia trascritto nei registri pubblici.

Il creditore deve successivamente depositare presso la cancelleria del Tribunale competente i seguenti atti e documenti. Il creditore, può oggi diventare anche proprietario dell’auto di un debitore, chiedendo al GE l’assegnazione diretta del bene. Il creditore sarà esonerato dal far mettere all’asta l’auto del debitore presso l’istituto di aste giudiziarie. Il Tribunale successivamente, dopo varie verifiche decide se assegnare la proprietà del mezzo al creditore, o se mettere all’asta il mezzo stesso, previo versamento della differenza al debitore.