La misura unica di contrasto alla povertà, il Rei è in vigore dal 1° gennaio con molti italiani che hanno presentato domanda già a dicembre scorso. Il REI è la misura rivolta a famiglie e soggetti in difficoltà economica e di lavoro che prevede un aiuto economico ed un progetto per il ricollocamento sociale e lavorativo dei soggetti beneficiari e delle loro famiglie. Una misura che ha cancellato il SIA e l’ASDI restando l’unico sostegno per disagiati che oggi prevede l’ordinamento italiano. L’Inps con una nota ha reso noto il fatto che stanno per iniziare ad essere pagate le prime famiglie beneficiarie del REI.

Intanto cambia il modello di domanda che recepisce le variazioni appostate alla misura dall’ultima Legge di Bilancio.

Cosa dice l’INPS

Come riportano autorevoli mezzi di informazione come Rainews.it o l’Agenzia Ansa, l’Inps ha confermato che da domani 27 gennaio inizieranno i primi pagamenti relativi alla misura. Inoltre l’Inps prevede di rendere pubblici i primi dati relativi al numero di domande presentate e soprattutto quante istanze siano state accolte. Iniziano le prime ricariche relative alla carta Rei ed è una notizia attesa da molti che hanno già presentato istanza nel 2017, a partire dal 1° dicembre. La misura è collegata all’Isee e pertanto le domande accolte per le quali da domani inizieranno ad essere erogati i primi mesi di sussidio sono esclusivamente quelle che hanno già aggiornato l’Isee nel 2018.

Infatti occorre ricordare che nonostante si siano presentate le domande a fine 2017, essendo la scadenza degli Isee fissata al 15 gennaio di ogni anno, occorre rinnovare immediatamente l’Isee per permettere all’Inps di procedere con la valutazione delle istanze e provvedere ai primi versamenti. Nella domanda presentata lo scorso dicembre, l’Isee richiesto era come al solito quello in corso di validità che poi è scaduto nel 2018.

Paradossalmente, i redditi da includere nel nuovo Isee sono i medesimi utilizzati per l’Isee dello scorso anno, cioè i redditi dell’anno fiscale 2016, non essendo ancora disponibili per tutti quelli relativi all’anno scorso. Per rinnovare l’Isee serve aggiornare i documenti relativi ai possedimenti bancari quali saldo al 31/12/2017 e giacenza media dei conti, libretti e carte di credito e debito sempre relativi al 2017.

Dati che segnalazioni dei cittadini hanno confermato difficili da reperire in tempo per la scadenza del 15 gennaio perché le banche e le Poste spesso hanno tempi di chiusura dell’esercizio finanziario annuale successivi al 15 gennaio.

Novità dalla manovra

In definitiva per quanti non hanno ancora avuto risposta e no si vedranno accreditare la prima ricarica i questi giorni, l’anomalia potrebbe essere proprio l’Isee che non è stato ancora aggiornato. Questo nonostante si sia già provveduto a rivolgersi ai Caf per l’adempimento. I canonici 7/10 giorni necessari dalla presentazione della DSU al ricevimento del certificato Isee sono un altro problema che potrebbe ritardare l’erogazione. Si rammenta che quanti hanno presentato domanda a dicembre hanno tempo fino a marzo per rinnovare l’Isee e se aventi diritto al Rei, a ricevere gli arretrati a partire dal 1° gennaio.

Con la manovra finanziaria appena entrata in vigore sono salite le cifre che saranno erogate a famiglie composte da 5 o più persone. Fermi restando gli altri requisiti come la presenza nel nucleo di un disoccupato over 55, di una donna in attesa, di un disabile o di figli minorenni, per famiglie composte da 5 soggetti il Rei prevede un mensile di 534,37 euro che sale a 539,82 per famiglie più numerose. Per quanto riguarda i requisiti puramente reddituali essi vengono confermati in 6.000 euro di limite massimo di Isee del nucleo e di 3.000 euro di componente reddituale, cioè l’Isr. Non sono previste scadenze nella presentazione delle istanze e pertanto quanti ancora non hanno provveduto a presentare istanza possono farlo sempre con l’Isee in corso di validità.

La domanda si presenta ancora ai comuni ed ai loro uffici di protocollo. Il comune si adopererà in 15 giorni all’invio delle istanze all’Inps che poi decorsi altri 5 giorni se accetterà l’Istanza comunicherà via posta al beneficiario l’ufficio postale incaricato di consegnarli la tessera dove sono caricati i soldi e dove arriveranno quelli delle mensilità successive. Dopo aver ritirato la carta il beneficiario dovrà attendere che poste italiane gli invii la lettera contenente il codice Pin per iniziare a prelevare quel 50% degli importi ricevuti in contanti presso i bancomat e ad utilizzare la carta per la spesa in negozi convenzionati, farmacie e per pagare le bollette.