Il nostro sistema previdenziale riconosce a chi ha una malattia invalidante come la depressione il diritto ai benefici legati alla legge 104, ma anche ad una pensione di invalidità il cui importo dipende da tanti fattori. Vediamo quindi in quali casi si può richiedere la pensione anticipata per depressione e qual è la procedura prevista nel 2018. Ebbene precisare che, oltre ad una percentuale minima d’invalidità, vi deve essere anche un requisito contributivo minimo.

Invalidità per depressione ecco cosa ha detto l’INPS recentemente

L’inps, con una recente circolare, ha circoscritto le patologie che permettono di fare domanda d’invalidità per depressione. Si tratta in particolare di nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca con le relative intensità lieve, grave dal 15% all’80%, della sindrome depressiva endoreattiva o endogena lieve, grave, media: dal 25% all’80%.

Quanto alla procedura per l’inoltro della domanda di invalidità per depressione viene previsto che l’interessato deve innanzitutto rivolgersi al proprio medico curante per ottenere il certificato introduttivo.

Quest’ultimo deve comunque procedere ad un accertamento preventivo per valutare l’entità dello stato depressivo. Una volta scritta nel certificato l’entità, il richiedente provvede ad inviare telematicamente all’Inps la relativa pratica che contiene anche il numero di protocollo del certificato. In questo caso, però, occorre possedere delle credenziali di accesso, PIN dispositivo o SPID di II livello. In alternativa ci si può anche a rivolgere al patronato o al contact center dell’Inps (previo possesso del PIN dispositivo).

L’INPS provvede quindi ad istruire la pratica e nomina la commissione medica che deve accertare l’invalidità. Tale commissione dopo l’esame, previa convocazione in un preciso giorno del soggetto che chiede l’accertamento, rilascerà il relativo verbale.

Il verbale che accerta o meno la forma di depressione e la relativa percentuale d’invalidità può essere quindi positivo o negativo. Contro quest’ultimo è possibile proporre ricorso, previa perizia.

Assegno d’invalidità e la pensione d’invalidità civile per depressione: i dettagli

Solo in presenza di tali condizioni è possibile ottenere l’assegno d’invalidità o la pensione d’invalidità civile per depressione. L’assegno d’invalidità presuppone:

  • l’esistenza di un'invalidità superiore al 67%,
  • del requisito contributivo di 5 anni, di cui 3 versati negli ultimi 5 anni.

L’assegno ordinario d’invalidità si calcola sulla base dei contributi accreditati.

In assenza di tali presupposti è sempre possibile ottenere la pensione d’invalidità civile, in presenza di un’invalidità del 74% e un reddito non superiore a 4.853.

In tali casi si ha diritto ad un assegno di 282 euro mensili.

In Italia l’INPS riconosce anche la pensione di vecchiaia anticipata per quelle invalidità superiori all’80%. In particolare possono andare in pensione gli uomini che hanno compiuto i 60 anni e 7 mesi e le donne che hanno compiuto 55 anni e 7 mesi. Sono previsti però 2 presupposti:

  • solo la commissione medica dell’Inps può concedere la pensione di vecchiaia per invalidità, dato che non basta il riconoscimento avuto da altri enti
  • è necessario possedere almeno 20 anni di contributi

Sono esclusi da tale beneficio i lavoratori pubblici e quelli autonomi. Alla non autosufficienza per un'invalidità del 100% è associato l’assegno di accompagnamento di 516 euro al mese.