L’assegno di ricollocazione e il reddito di avviamento sono due misure che mirano a sostenere chi si trova in stato di povertà ed i cittadini privi di occupazione. Spieghiamo come funzionano e chi ne ha diritto partendo proprio dall’assegno di ricollocazione.
Assegno di ricollocazione per i disoccupati che cercano lavoro
Tale assegno, che può oscillare tra i 250 euro e i 5.000 euro, non è di certo una novità. Si tratta più che altro un contributo economico, sotto forma di servizi da spendere presso i CPI o le Agenzia per il lavoro private dopo che il beneficiario ha firmato il contratto di lavoro.
A erogare i servizi sono in primis le Regioni, attraverso i centri per l’impiego, gli Sportelli Temporanei Territoriali e i vari soggetti accreditati.Tutti coloro che sono disoccupati e ricevono la Naspi da più di 4 mesi e i soggetti beneficiari del ReI, (il reddito di inclusione) possono presentare domanda dal 3 aprile in poi. Occorre in alternativa essere un lavoratore titolare di accordo di ricollocazione. E’ possibile presentare domanda sul sito Anpal o presso un Centro per l’impiego, scegliendo altresì l’ente presso cui ricevere assistenza.
Dopo l’accesso al servizio, si prevedono 6 mesi di formazione intensiva (che partono dal primo colloquio). La remunerazione dei centri per l'impiego avviene in base al successo occupazionale di chi ha ricevuto i loro servizi: per contratti a tempo indeterminato l’erogazione dell’importo è pari a 5mila euro, per i contratti tempo determinato di 6 mesi è pari a 2500 euro.
E' comunque prevista una parte di rimborso in base alle spese sostenute nella consulenza. L'Anpal garantisce un’assistenza h24 tramite PEC info@ anpal.gov.it o al numero 800.00.00.39.
Reddito di avviamento al lavoro da 750 euro al mese
Il reddito di avviamento è per ora solo una proposta della Lega, avendo quali beneficiari in primis i disoccupati.
Esso interessa gli stessi soggetti che potrebbero avere accesso al reddito di cittadinanza, che guadagnano meno di 9.360 euro l’anno. Anche in tal caso il richiedente l’assegno di 750 euro per massimo 3 mesi ha l’obbligo di iscriversi ai centri per l’impiego e di accettare la 1^ offerta di lavoro. Se l’offerta di lavoro viene rifiutata si perde il diritto al reddito.
Il beneficiario ha l’obbligo di restituire il finanziamento a tasso zero, al termine dei 3 anni, una volta che troverà lavoro. Il finanziamento deve essere restituito in un massimo di 20 anni; la restituzione delle rate del prestito avverrà con una trattenuta sul reddito percepito. Per la realizzazione di tale misura occorre comunque riformare i centri per l’impiego. Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie sul mondo del lavoro, della riforma pensioni 2018 e della scuola, continuate a seguirci su Blasting News.