Continua il rialzo dei prezzi di benzina e diesel che, da due settimane a questa parte, non sembra volersi arrestare. Con gli ultimi aumenti imposti ai distributori da Ip e Q8 (1 centesimo al litro per entrambi i carburanti), i prezzi medi hanno raggiunto vette che non toccavano dal 2015, facendo presagire, per gli automobilisti, una nuova stangata proprio in concomitanza con le ferie estive.

Secondo le compagnie petrolifere gli aumenti sarebbero dovuti al rialzo delle quotazioni del petrolio che, a seguito delle tensioni politiche tra Iran e Stati Uniti, ha raggiunto i 70 dollari al barile, ma è una spiegazione che non convince i consumatori. Si è fatta sentire, infatti, la voce del Codacons che ha chiesto l’intervento dei Nas affinché indaghino su possibili speculazioni da parte delle compagnie.

Nuovi aumenti per benzina e diesel: record dal 2014

Il nuovo record dei prezzi dei carburati è stato certificato dalle tabelle del Ministero dello Sviluppo Economico aggiornate al 14 maggio che vedono il prezzo medio praticato nella rete dei distributori in Italia toccare la quota di 1,606 euro, il massimo dal luglio 2015.

Maggiori dettagli vengono dalle rilevazioni della Staffetta Quotidiana, il quotidiano che si occupa di fonti di energia, che in data 15 maggio ha registrato i seguenti prezzi:

  • Benzina: 1,728 euro/litro per il servito e 1,615 euro/litro per il self service;
  • Diesel: 1,603 euro/litro per il servito e 1,487 euro/litro per il self service;
  • Gpl: 0,635 euro/litro;
  • Metano: 0,961 euro/kg.

Prezzi in crescita, ma sempre più convenienti, per le cosiddette pompe bianche, vale a dire quelle non contrassegnate dai marchi delle maggiori aziende petrolifere, nelle quali è possibile fare il pieno servito di benzina a 1,591 euro al litro, di gasolio a 1,507 euro al litro, di Gpl a 0,621 euro e di Metano a 0,951 euro.

Codacons: ‘Il petrolio non c’entra, intervengano i Nas’

Non ci sta il Codacons a questa ulteriore stangata sugli automobilisti, tanto da arrivare a chiedere indagini dei Nas sugli ultimi aumenti dei listini. Secondo l’associazione dei consumatori, il fatto che per un pieno di benzina si spendano in media 2,3 euro in più rispetto al mese scorso ed il diesel abbia fatto registrare un aumento del 3,3% degli ultimi trenta giorni evidenzia rincari troppo rapidi rispetto a quanto si sia verificato per l’aumento del petrolio a seguito della crisi Usa-Iran.

Il sospetto, secondo Codacons, è quello di trovarsi di fronte ad una forma di speculazione, anche perché la benzina venduta oggi è stata prodotta con il petrolio acquistato mesi fa, a prezzi decisamente inferiori rispetto alle quotazioni attuali.