La Francia potrebbe superare il limite del deficit al 3% per venire incontro alle richieste dei “gilet jaunes” e scongiurare una protesta sociale su scala nazionale. Secondo Pierre Moscovici, commissario Ue agli affari economici, "superare il limite del deficit al 3% è possibile in modo limitato, temporaneo e in condizioni eccezionali" e il caso della Francia sarebbe molto diverso da quello italiano.

I gilet gialli che protestano contro Macron rappresentano quella, che secondo Luigi Di Maio, potrebbe essere la prima di una serie di manifestazioni di malcontento popolare destinate a rivoluzionare la geografia della politica europea. Una coscienza collettiva che, secondo il leader grillino, potrebbe dare un colpo di grazia al così detto establishment europeo. Qualcosa a cui i pentastellati sentono di non appartenere, poiché ritengono di aver già dato al paese ciò che i manifestanti transalpini chiedono al proprio governo, con particolare riferimento alle politiche di sostegno economico.

I provvedimenti di Macron

Le manifestazioni, persino violente, che stanno interessando alla Francia hanno spinto il presidente Macron a determinare misure che, in qualche modo, possano lenire le ferite delle classi più deboli che annaspano tra una miriade di difficoltà economiche. I primi provvedimenti di cui giunge voce dalla Francia dovrebbero essere l'aumento di 100 euro dei salari minimi ed allo stesso tempo una detassazione sul lavoro straordinario. Provvedimenti che, in qualche modo, sembrano essere vicini a quelli che sono gli obiettivi dell'attuale governo formato da Lega e Movimento Cinque Stelle che, anche a costo di andare muro contro con l'Europa sui conti, conta di dare agli italiani un reddito di cittadinanza e un abbassamento dei limiti per raggiungere al pensione.

Per entrambi i paesi si tratterebbe di provvedimenti per cui ci sarebbe necessità di ingenti risorse, ma il destino nei rapporti con l'Europa potrebbe essere diverso.

Moscovici puntualizza le differenze

E' noto come l'Italia stia cercando un accordo con l'Europa affinché a Bruxelles si facciano andar bene l'aumento del debito per finanziare misure destinate, nell'opinione governative, a stimolare la crescita. C'è chi teme che l'Italia andrà avanti anche con il parere contrario dell'Ue, andando incontro ad una procedura per infrazione per eccesso di debito. La Francia, invece, potrebbe trovare un approccio più morbido da parte delle istituzioni continentali. Le occorrono dieci miliardi per finanziare le misure descritte e questo potrebbe generare un aumento del debito fino a sforare il 3%.

Un numero che, però, non preoccupa, a giudicare dalle parole del commissario europeo Moscovici che, tra l'altro, è francese. Nell'ambito di una sua intervista al quotidiano francese Le Parisien ha evidenziato come "l’eventuale sforamento del 3% non deve protrarsi per due anni consecutivi né superare 3,5% su un anno”. Un'apertura abbastanza evidente che potrebbe far storcere il naso agli italiani costretti per l'Europa a stare sotto al 2% (il governo di Conte aspira al 2,4), ma che secondo Moscovici non dovrebbe dare adito a paragoni sbagliati: "sono due situazioni totalmente diverse". Il riferimento è al fatto che il debito italiano è sotto osservazione da diversi anni da parte dell'Ue e che ha parametri molto più svantaggiosi nel rapporto debito su Pil.