Prada, il gruppo leader del "made in Italy" di lusso , aprirà, entro il 2015, quattro nuove fabbriche in Italia, creando 2.000 nuovi posti di lavoro. L'annuncio è venuto dell'amministratore delegato Patrizio Bertelli nel corso della presentazione del bilancio 2013.

Nell'esercizio appena chiuso, l'azienda, quotata alla Borsa di Hong Kong, ha fatto registrare una crescita del fatturato del 9%, superando i 3 miliardi e mezzo di euro, con oltre 600 milioni di utile. Grazie a questi risultati, Prada ha pianificato, per i prossimi tre anni, investimenti nella produzione, nella distribuzione e nella formazione.

Nel settore produttivo, saranno aperti quattro stabilimenti: a Firenze per la pelletteria, ad Ancona per l'abbigliamento, a Civitanova Marche per le scarpe, ed un nuovo polo logistico sempre in Toscana.

Per queste aperture, cui si aggiungono 170 nuovi negozi nel mondo, Prada assumerà almeno 2.000 nuovi dipendenti, di cui 1.500 in Italia, arrivando così a superare i 13.500 addetti. I profili ricercati per quanto riguarda le assunzioni in Italia, riguardano per il 60% la produzione e la gestione, il 40% al settore commerciale.

Un'altra importante novità annunciata da Bertelli, riguarda il settore della formazione, con la creazione di un'accademia dove, ogni anno, 60 giovani potranno apprendere le professioni artigiane legate al mondo della pelletteria, delle calzature e dell'abbigliamento.

Dopo la serie di notizie poco rassicuranti che arrivavano dal made in Italy, con le vendite in serie di marchi come Krizia e Poltrona Frau, la chiusura di Ferrè e il ricorso all'ingresso di capitali stranieri per sostenere i programmi di sviluppo (vedi Versace), l'annuncio di Prada può essere letto come il primo segnale di ripresa di un settore trainante dell'economia italiana.