A ben guardare gli 80 euro sono appena 15, un'elemosina, i soldi restituiti dalla politica a chi guadagna meno di 1500 euro al mese. Propaganda? Se esaminiamo il famoso DEF nel dettaglio, vediamo che per un reddito familiare che si aggira sui 1500 euro mensili, vengono tagliate le detrazioni per il coniuge per una cifra pari a 600-800 euro, in media 65 euro mensili. Se da 80 euro mi togli 65 euro, me ne rimangono 15 in tasca.
Se poi aggiungiamo che, malgrado le rassicurazioni della vigilia, verrano apportati tagli lineari alla sanità per 800 milioni, e che i contratti della PA saranno con ogni probabilità bloccati fino al 2018, la partita doppia fra governo e cittadini vede un credito consistente a favore di quest'ultimo.
Dal 2011 al 2014, secondo stime sindacali, a causa del mancato rinnovo dei contratti, le buste paga degli statali hanno perso ben 4100 euro lordi.
Secondo il Dipartimento del pubblico impiego del sindacato, nel 2010, con un'inflazione al 2,1%, si sono perse 50 euro al mese nel 2011 74 euro al mese e nel 2012 con un'inflazione al 2,2%, 52 euro.
Nel 2013, con un tasso di inflazione al 2%, si sono persi altri 600 euro. Quanto fa in tutto al saldo delle 80 euro? Ecco che uno statale che prende meno di 1500 euro di stipendio, avrà sì 80 euro in più, ma se sfortunatamente ha un coniuge e figli a carico, alla fine ci perderà un bel mucchio di quattrini.
Insomma solita storia, sembrerebbero i soliti giochi di prestigio di una propaganda da piazzisti professionisti.