Rula Jebreal ha accusato senza mezzi termini le truppe regolari di Assad, con la complicità dell'esercito sovietico, di genocidio contro la popolazione di Aleppo. Il feroce dittatore avrebbe messo in atto una serie di azioni criminali volte al puro sterminio di un popolo: omicidi di massa, stupri, torture, uso di armi chimiche, donne che in seguito allo stupro si suicidano. Questo l'elenco dei crimini efferati da parte del dittatore, sciorinati con voce rotta e lineamenti tesi allo spasimo dalla giornalista palestinese. Il problema sorge allorquando si confrontano tali affermazioni con la realtà delle folle festanti e grate dopo la liberazione di Aleppo.

Un unico giornale, l'Avvenire ha mostrato le immagini di una Aleppo multietnica e multiconfessionale festeggiare insieme il Natale della liberazione attorno ad un gigantesco albero natalizio.

Altri particolari rendono ancora più inquietante l'appello di Rula Jebreal fatto durante la trasmissione di La7 Piazza Pulita, condotta da un Corrado Formigli esagitato, che accusa senza termini il presidente russo Putin di essere un assassino. Ovvero drappelli di jihadisti che sparano su civili inermi che cercavano riparo ad Aleppo Ovest, la zona di Aleppo in mano al governo siriano, manifestazioni a favore dei liberatori, ad onta di chi li aveva dipinti come barbari torturatori e nascoste a fatica dei media ufficiali, e per ultimo un attentato di matrice jihadista ai danni di Aleppo Est, che ha causato trenta vittime civili.

L'occupazione di Aleppo est da parte dei terroristi è stata sempre evidente

Al di là degli avvenimenti degli ultimi giorni la realtà di Aleppo era chiara a chiunque avesse occhi per vedere e un minimo di capacità deduttiva. Che il disciolto Free Syrian Army avesse occupato Aleppo Est con un manipolo di disertori dell'esercito siriano regolare e che avesse in seguito lasciato il campo a fazioni terroriste come Al Nusra, era un dato ben documentato da giornaliste vere come Vanessa Beeley ed Eva Bartlett, che hanno passato mesi in Siria, intervistando chiunque fosse disponibile a parlare.

Come è apparso evidente il ruolo ambiguo dei White Helmets (Caschi Bianchi), spacciato come un specie di ente di protezione civile, ma in realtà organizzazione sovvenzionata abbondantemente dal goveno britannico, che stranamente opera solo nei territori controllati da Al-Nusra e dall'ISIS. D’altronde, uno dei suoi capi, Mosab Obeidat, è noto per aver svolto il ruolo di mediatore per rifornire i “ribelli” di armi e munizioni.

Tutti fatti che chi segue gli avvenimenti di politica internazionale anche attraverso canali non ufficiali sa benissimo, ma che è buona cosa ribadire

Perché Rula Jebreal e Corrado Formigli non rispondono?

Vedere che giornalisti come Formigli, a cui molti di noi riconoscono onestà intellettuale e impegno, abbiano avallato una visione dei fatti che stride così tanto con la realtà, lascia sgomenti. Sarebbe interesante sapere cosa ne pensano ora Formigli e Jebreal dei fatti della Sira, dopo aver visto le donne di Aleppo strapparsi il velo, chi con rabbia chi con gioia, dopo che spie USA sono state sorprese ad Aleppo Est, dopo che sono stati rivenuti arsenali di missili Grad e missili TOW anticarro prodotti negli Stati Uniti e infine dopo aver sentito le parole di pace del vescovo di Aleppo mons Tobji.

Purtroppo i due giornalisti al momento tacciono, ma rimagono le loro parole pesantissime sul genocidio di un popolo che solo essi hanno visto.