La Riforma della Scuola è stata già anticipata in diversi punti dagli esponenti del Miur, ma le novità non sono piaciute ai docenti, precari e non. Italia Oggi e Repubblica hanno accennato su cosa si sta al momento lavorando a Viale Trastevere, fermo restando che ancora manca il sì della politica alle riforme e che il Movimento 5 Stelle ha proposto un emendamento molto lontano da questi punti.
Riforma della Scuola del Miur: docenti penalizzati sempre e comunque?
Le linee su cui si sta lavorando sono principalmente tre:
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decontrattualizzare il rapporto di lavoro;
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tagliare l'ultimo anno delle superiori;
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imporre il divieto di supplenze inferiori ai quindici giorni.
Come è stato giustamente fatto notare, quello a cui si sta lavorando non è un investimento sulla scuola, bensì tagli con cui penalizzare in maggior misura proprio i docenti che al momento non hanno molto a cui aggrapparsi: i precari. Sembra che per l'attuale amministrazione eliminare la spesa per le supplenze sia l'obiettivo principale, supplenze che poi andrebbero coperte dai docenti di ruolo.
Questo comporterebbe un aumento dell'orario di lavoro a costo zero, davvero poco gradito. Ma se già gli studi hanno mostrato che i docenti sono la categoria maggiormente esposta al burnout (stress da lavoro), cosa succederà quando le ore di lavoro saranno aumentate? Di quale beneficio è per la scuola e l'istruzione una massa di professori stressati e stanchi?
Riforma della scuola: soluzione alternativa per le supplenze?
Sempre secondo Italia Oggi, i docenti soprannumerari della scuola secondaria di secondo grado potrebbero essere una fonte alternativa per le supplenze, a seguito del taglio di un anno del percorso di studi. Ma per tutto il resto? E poi, tutto questo è legale?
Se il rapporto di lavoro viene decontrattualizzato, la legge sarà libera di imporre l'aumento delle ore lavorative senza dover render conto ai sindacati.
Naturalmente questa sarebbe una strada di emergenza, in quanto il Governo auspica ad un dialogo col mondo della scuola per trovare una soluzione equa e che vada bene per tutti. Ma il Miur è davvero convinto che una di queste soluzioni potrebbe andare bene a qualcuno? Docenti che lavorano di più senza aumento di stipendio e docenti precari che perdono gran parte del lavoro che hanno? Non resta che attendere ulteriori indiscrezioni...