Burnout dei docenti: quanti sanno esattamente cosa significa?

La sindrome da burnout è legata allo stress e da sintomi ben precisi. Una ricerca di qualche anno fa, denominata 'Getsemani' (nome dell'orto in cui Gesù pianse prima di essere arrestato), denunciava il rischio che corrono gli insegnanti con il loro lavoro.

Quali sono i sintomi? E le cause? Cosa fa il Miur per tutelarli?

Miur, burnout dei docenti: i sintomi

I sintomi che presentano i docenti che soffrono di burnout sono i seguenti:

  • stanchezza fisica ed emotiva,
  • apatia e atteggiamento distaccato nei rapporti interpersonali,
  • frustrazione per non aver realizzato le proprie aspettative,
  • reazioni emotive dettate dall'impulso e a volte violente.

Lo studio ha mostrato come gli insegnanti siano soggetti a patologie di tipo psichiatrico, indipendentemente dalla loro età o dal sesso, in una misura doppia o tripla rispetto ad altre categorie di lavoratori pubblici.

E spesso la patologia psichiatrica arriva in seguito ad una sindrome da burnout trascurata.

Lo studio Getsemani, auspicava l'apertura di un dibattito che coinvolgesse le istituzioni, le parti sociali, la Scuola, gli studenti e le associazioni di categoria sull'argomento, ma sembra che finora il Miur abbia preso sottogamba il problema.

Scuola, burnout dei docenti: quali sono le cause?

A incidere sullo stress dei docenti e sulla sindrome da burnout sono diversi fattori che riguardano la professione di insegnante. I più rilevanti sono i conflitti con studenti e colleghi, la crescita del numero degli studenti extracomunitari o disabili, internet, le riforme continue del settore, il salario inadeguato e l'opinione degli altri.

La discussione su questo disturbo in realtà è aperta da oltre 20 anni in tutto il mondo, ma in Italia si fanno orecchi da mercante. Anzi, gli insegnati malati sono fortemente penalizzati.

Sebbene le istituzioni manifestino un atteggiamento indifferente davanti al problema, la questione dovrebbe essere presa seriamente in considerazione, in quanto non influisce solo sulla Salute degli insegnanti stessi (che non andrebbe trascurata), ma influisce anche in modo diretto sulla qualità della scuola italiana che si trova ad essere gestita da personale insoddisfatto e demotivato.

La soluzione?

Un primo passo del Miur potrebbe essere quello di ascoltare le esigenze dei docenti precari e non, con l'obiettivo di apportare riforme che li facciano sentire psicologicamente più soddisfatti e meno stressati.

La domanda è: sarà fatto?