Giungono importantissime novità in merito a previdenza e riforma pensioni 2014: a meritarsi in questo momento la luce dei riflettori sono il caso dei Quota 96 e la manovra relativa al prepensionamento statali, due vertenze/questioni previdenziali che nelle ultime ore hanno conosciuto delle impennate significative. Affinchè il pensionamento dei Quota 96 diventi ufficiale è necessario che la Commissione Bilancio approvi l’emendamento presentato alla riforma della PA e che il Senato ratifichi la stessa riforma della PA, dopo di che la palla passerà all’INPS.
Tutto fatto anche per l’emendamento che introduce il prepensionamento statali: abolito il trattenimento in servizio, si potrà uscire dal lavoro a 62 anni e senza penalizzazioni di alcun tipo. Andiamo adesso ad approfondire entrambi gli argomenti: la riforma delle Pensioni 2014 entra finalmente nel vivo.
Riforma pensioni 2014, Quota 96: ancora due passaggi e sarà vittoria
Come accennato in apertura, possiamo ormai affermare che la risoluzione del caso dei Quota 96 della Scuola non necessiterà di alcuna riforma delle pensioni 2014: l’approvazione del relativo emendamento presentato alla riforma della PA ha infatti spianato la strada alla conclusione della vertenza, e adesso è necessario il compimento di due soli passaggi (che si ramificheranno poi in un terzo step) affinchè il caso possa dirsi chiuso. In primis dovrà arrivare l’ok della Commissione Bilancio, in secondo luogo il Senato dovrà approvare la riforma della PA cui è stato agganciato l’emendamento su Quota 96: superati i due ostacoli tutto passerà nelle mani dell’INPS che dovrà esaminare le domande di pensionamento pervenute avendo cura di adottare un doppio di criterio di valutazione, anagrafico e contributivo. I beneficiari della manovra sono infatti stati fissati nella quota massima di 4.000 unità, tutte le domande presentate al di fuori di questa soglia non verranno prese in considerazione. La prossima riforma delle pensioni 2014 non dovrà dunque occuparsi del caso dei Quota 96, anche se la conclusione della vicenda lascerà l’amaro in bocca: a meno di sorprese dell’ultimo minuto, il TFR verrà infatti erogato al momento della maturazione dei requisiti previsti dalla riforma Fornero. E dunque nel 2017 o 2018.
Riforma pensioni 2014, prepensionamento statali: ok alla riforma della PA, uscita fissata a 62 anni senza penalizzazioni
L’altro capitolo previdenziale che sembra aver trovato una conclusione è quello relativo al prepensionamento statali: anche qui non sarà necessaria nessuna riforma delle pensioni 2014, data l’approvazione del relativo emendamento presentato alla riforma della PA. Il provvedimento elimina l’istituto del trattenimento in servizio - i dipendenti pubblici potranno dunque essere pensionati d’ufficio una volta maturati i requisiti previsti ma mai prima dei 62 anni, quota che sale a 65 nel caso di medici e professori universitari - e concede a tutti (statali, autonomi e privati) la possibilità di andare in pensione a 62 anni senza penalizzazioni, il tutto grazie all’eliminazione delle decurtazioni economiche previste dalla Legge Fornero e alla contemporanea elisione della dizione ‘prestazione effettiva di lavoro’. Differentemente da quanto accadeva prima, la manovra sul prepensionamento statali consente infatti di conteggiare l’intero arco di vita lavorativa (compresi i giorni di sciopero, congedo matrimoniale, maternità ecc) ai fini del raggiungimento dei requisiti previsti per l’accesso alla pensione di anzianità (attualmente 41 e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini). La conclusione del caso Quota 96 e la ratifica della manovra sul prepensionamento statali rappresentano due passaggi importanti ma non ancora risolutivi: la riforma delle pensioni 2014 deve infatti risolvere la questione degli esodati e affrontare con più decisione la vertenza dei lavoratori precoci, il tutto senza considerare la riforma di riassetto complessivo del sistema previdenza prevista dal DEF. A questo punto però vorremmo conoscere il vostro parere: come giudicate la manovra sul prepensionamento statali? Siete soddisfatti di quanto previsto dalla riforma della PA in tema di previdenza? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!