C'è indubbiamente un problema di "incomprensione" tra sindacati e governo Renzi e anche la riforma Scuola 2014 sembra risentirne. Il nuovo polverone è stato sollevato dal ministro Giannini che ha dichiarato di non ritenere, sulle questioni scolastiche, i sindacati come interlocutori privilegiati. A queste dichiarazioni ha risposto immediatamente Scrima della CISL, il quale non soltanto ha ribadito la necessità della discussione con i sindacati, ma ha anche riferito cos'è che è ritenuto inaccettabile dalla CISL di quanto contenuto nelle linee guida per la "buona scuola".

In questo articolo, cercheremo di fare il punto della situazione, anche per capire i margini di discussione che ne possono nascere in vista della discussione sulla riforma scuola 2014.

Riforma scuola, CISL contro la Giannini: 'stipendi basati sul merito mai visti in Europa'

Secondo Scrima della CISL, il vero motivo per cui la Giannini sembra rifiutare il confronto con i sindacati riguarda la questione degli scatti stipendiali calcolati sulla base del merito e non dell'anzianità. Le linee guida per la riforma scuola 2014 lasciano intendere che soltanto il 66% massimo dei docenti potrà essere premiato dagli scatti stipendiali, in questo modo, sottolinea Scrima, si maschera una volontà di porre in atto dei veri e propri tagli all'istruzione, partendo dallo stipendio dei docenti che è già tra il più basso in Europa.

Ed è sempre l'Europa il terreno di confronto, secondo Scrima della CISL. Il rappresentante sindacale ritiene che l'idea di strutturare gli scatti stipendiali scindendo merito e anzianità non trova alcun riscontro in nessun paese europeo.

Riforma scuola, CISL contro la Giannini: la necessità dei sindacati

Ma Scrima rilancia anche sulla questione dei sindacati come interlocutori "privilegiati".

Sottolinea che i sindacalisti della CISL non hanno mai chiesto privilegi di sorta perché "siamo soggetti che agiscono nel sociale promuovendo condivisione e coesione, col senso di responsabilità che appartiene a chi punta a unire, e non a dividere, mettendo il bene comune prima e al di sopra di ogni interesse settoriale". È fondamentale la "rappresentanza" proprio perché, nei processi complessi come la riforma scuola 2014, non bastano le consultazioni online o sbrigativi sondaggi d'opinione. Insomma, è chiaro che anche la riforma scuola 2014 ha acuito i contrasti tra governo e sindacati. Bisognerà attendere ancora per capire come si strutturerà la discussione.