La gente mi dice 'Andiamo avanti': è questo il motto che il presidente del Consiglio continua a ripetere quasi come se fosse diventato lo slogan delle riforme che avrebbero l'intenzione di cambiare l'Italia. Matteo Renzi lo ha ripetuto anche durante una lunga intervista, apparsa sul numero odierno del noto quotidiano 'Sole24ore' dove si parla del bonus degli 80 euro ma anche di economia che stenta a decollare e di disoccupazione crescente. Matteo Renzi ha ribadito la sua ferma intenzione a proseguire con lo sconto Irpef concesso a molte famiglie italiane dallo scorso mese di maggio e, ove sarà possibile, anche ad allargare la platea di chi ne potrà usufruire. 'Il ceto medio ha bisogno di respirare' ha dichiarato il premier, contestando la visione del governo che deve assolutamente 'scontentare' per ottenere dei risultati positivi. Secondo Renzi, il Paese deve uscire da questo pregiudizio negativo che si ha nei confronti dell'Italia perchè l'Italia ha dato all'Europa molto più di quello che l'Europa ha dato a noi: 'le riforme bisogna farle non per l'Europa ma per i nostri figli' ha ribadito il capo dell'esecutivo che poi si è soffermato sui grossi passi avanti compiuti verso la riforma del lavoro.

Riforme 2014, Jobs Act, disoccupazioni e contratti a tempo indeterminato: Renzi 'Si chiude entro il 2014'

Parlando di contratti di lavoro a tempo indeterminato e di flessibilità, Renzi ha precisato come già la modifica sui contratti a termine per l'ingresso sul mercato del lavoro, voluta dal ministro Poletti rappresenta già una svolta importante, un'inversione di tendenza ed ha espresso tutta la propria sicurezza che, entro la fine dell'anno, verrà approvato il decreto relativo al Jobs Act, adottando in italia un sistema di tipo tedesco, anzichè quello spagnolo. La direzione che prenderà il governo, per quanto riguarda il contratto di lavoro a tempo indeterminato, sarà quella del superamento dell'Articolo 18 e il reintegro obbligatorio: 'Non ho paura di perdere le prossime elezioni' - ha subito precisato Matteo Renzi ribadendo che le riforme sono e saranno popolari, anche se non potranno piacere a tutti.