Assunzioni docenti e pensionamenti: in aumento?
Un aumento singolare per la sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato per i docenti (400mila circa) pari al 7,1% in più. Questa tipologia di contratto per i docenti rappresenta un aumento di circa il 70% dei nuovi rapporti di lavoro nel mondo dell'istruzione, nella fattispecie indicati come contratti a termine, come nel caso di supplenze brevi). In base alle dichiarazioni del Ministero del Lavoro, l'aumento di occupazione nella scuola è da rilevare nel decreto Poletti, il quale ha permesso la stipula non solo di contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma anche di contratti di apprendistato, procurando un importante aumento del 3,8% (si considerino anche i contratti dipendente e parasubordinato). Dati confortanti per il mondo della scuola, che vede anche nel collocamento in pensione dei docenti che hanno maturato i requisiti, la possibilità di ottenere nuovi posti per le immissioni in ruolo dei docenti precari e di quelli che da anni attendono nelle Graduatorie ad esaurimento di ottenere l'assunzione con un contratto di lavoro a tempo determinato.I dati forniti dal Ministero del Lavoro in materia di aumento di termine di contratti di lavoro (cessazione del rapporto di lavoro) per la richiesta di pensionamento, (pari a 2milioni e 415mila contratti) potrebbero portare significative risposte anche nel modo dell'Istruzione, in modo particolare a risoluzione dell'annosa situazione dei Quota 96 della scuola, bloccati oramai da due anni dalla riforma Fornero e che attendono il pensionamento. Si attende dunque di conoscere la veridicità di questi due dati di incremento delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato e del numero di pensionamenti. Al momento, comunque, il Ministero del Lavoro ha evidenziato come i dati forniti sull'andamento dell'occupazione nel terzo trimestre del 2014 (in raffronto al 2013) sia di rilevante importanta per soddisfare le esigenze nel settore dell'agricoltura per circa 460 mila rapporti di lavoro, con incremento di circa il 10,6% (che potrebbe, in questi casi, anche agevolare l'aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato anche nel settore della scuola). Restano comunque allarmanti i dati Istat sulla disoccupazione in Italia, che il Ministero del Lavoro non nasconde e ciò non interessa solo il comparto della scuole, le necessarie assunzione dei docenti precari della scuola.