Le tantissime agitazioni del mese di dicembre partiranno fin da subito: già a partire dal 01/12 gli italiani dovranno fare attenzione ai numerosi disagi causati dalle proteste dei dipendenti del pubblico impiego. Si tratta di uno sciopero proclamato dalla CISL contro il Governo che " da sei anni non rinnova i contratti di lavoro dei suoi dipendenti" e coinvolgerà tutti gli uffici statali, regionali o provinciali.
Incroceranno le braccia anche dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e dei Monopoli oltre che i lavoratori del comparto Scuola, sanità e i vigili del fuoco (ad esclusione delle urgenze). Ricordiamo che oltre ai disagi causati dalla mancato servizio dei lavoratori in sciopero, potranno esserci presidi e manifestazioni in molte città italiane.
Sciopero del 1° dicembre: ecco i motivi delle proteste dei dipendenti del comparto scolastico
Lo sciopero del 1° dicembre è stato proclamato dai sindacati CISL e SNALS e coinvolgerà i docenti, il personale ATA, l'area V della dirigenza scolastica, l'AFAM e il settore Ricerca.
L'agitazione è stata indetta per protestare contro il blocco degli stipendi da cinque anni e degli scatti di anzianità. Si chiede, tra le altre cose, la stabilizzazione dei precari e lo stop dei tagli alle scuole che negli ultimi anni stanno mettendo a rischio la funzionalità degli istituti.
Sciopero del 1° dicembre: si fermeranno anche gli uffici provinciali e statali
Lo sciopero indetto dalla CISL coinvolgerà tutti i dipendenti pubblici aderenti al sindacato che saranno rappresentati dallo slogan " Io lavoro per il mio contratto". Oltre a scuola, sanità e uffici statali in genere parteciperanno anche i lavoratori di Province e Regione, soprattutto dopo che i primi si sono visti trasferire da una parte all'altra senza preavviso in una maniera considerata inaccettabile.
Saranno davvero numerosi i sit-in davanti alle Prefetture della maggior parte delle città italiane mentre a Roma, in Piazza Monte Citorio, sarà presente anche Anna Maria Furlan, Segretaria Generale della CISL.
Sciopero 1° dicembre: i Vigili del Fuoco protestano contro il CCNL fermo dal 2008
Alle proteste degli altri lavoratori del pubblico impiego si uniscono anche i Vigili del Fuoco, desiderosi di porre l'attenzione sulla loro difficile situazione. Non solo il loro contratto collettivo nazionale è fermo dal 2008 ma le stesse condizioni di lavoro continuano ad essere problematiche: ai causa dei tagli, in Italia c'è un pompiere ogni 13.500 abitanti a differenza dei 3.500 degli altri paesi europei.
Ricordiamo che le situazioni di urgenza saranno comunque garantite.