Il concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione di Medicina è da rifare. L'ultima beffa riguarda l'annullamento dei test per 11.242 candidati medici su 12.168 partecipanti. Si è trattato di un clamoroso scambio di domande: il pacchetto delle 30 domande che dovevano essere poste ai 10.444 candidati dell'"Area medica" è stato invertito ed è stato girato ai 9.117 candidati dei "Servizi clinici" e viceversa, invalidando, di fatto, il primo test per l'accesso alle scuole di specializzazione di Medicina.

Quando e chi dovrà ripetere le prove per l'accesso scuole specializzazione Medicina?

Cosa succederà adesso? Gli oltre 11 mila candidati dovranno ripetere le prove venerdì prossimo, 6 novembre per l'ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina per l'Area Medica e i Servizi Clinici. Le prove scritte invalidate si erano svolte tra martedì e venerdì scorsi: 12.168 candidati distribuiti in 117 sedi. Dopo la consegna dei test, sono iniziate le verifiche che hanno portato alla clamorosa scoperta dello scambio dei quesiti delle prove di mercoledì con quelle di venerdì: adesso dovranno rifare le prove venerdì 6 novembre gli 8.139 candidati che hanno sostenuto le prove per entrambe le scuole di specializzazione più i 2.125 candidati impegnati nella sola "Area Medica" e i 798 ragazzi che si erano candidati per i "Servizi clinici": tutti dovranno presentarsi nelle stesse 442 aule nelle quali si sono svolte i quiz errati.

Errore test Medicina: di chi è la colpa, maxi risarcimento, maxi causa e #gianninidimettiti

Le prove che dovranno essere ripetute rappresentano la porta di accesso alle scuole di specializzazione di Medicina di un neolaureato: è questa la prima edizione del concorso unico voluto dal precedente ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, proprio perché le prove locali offrivano scarsa credibilità. Stavolta l'errore è stato del Consorzio universitario Cineca che ha mandato in crash due prove su tre (Area medica e Servizi clinici). Lo stesso Cineca si è offerto di pagare le spese e i danni che, comunque, sono da quantificare includendo, oltre alle spese per i trasferimenti, anche lo stress da esame che ora si mescola alla rabbia e alla frustrazione di candidati che hanno atteso anche un anno per questa prova.

A questo calcolo ci penserà il Codacons che ha fatto sapere di aver avviato una mega causa collettiva.

Niente male per la settimana nera del Miur (online impazza l'hashtag #gianninidimettiti): solo qualche giorno fa il Tar aveva riammesso 5 mila nuove matricole a frequentare il corso di laurea in Medicina e Chirurgia nelle università italiane.