Con la legge di stabilità si attendevano una serie di provvedimenti in vista di una riforma pensioni 2014/2015, ma molte questioni sono rimaste irrisolte, come la cosiddetta opzione donna e la questione dei lavori usuranti. In questo senso, il Comitato Opzione Donna ha deciso di mettere in piedi una class action contro l'Inps, l'istituto previdenziale accusato di aver inserito, mediante una circolare, dei paletti che non permettono l'utilizzazione dello strumento in quanto retrodata la possibilità di acquisizione dei requisiti. L'altra questione riguarda i lavori usuranti, le novità contenute nella legge di stabilità 2015 parlano di un taglio deciso ai fondi, cosa che impedirebbe ancor di più il beneficio della pensione anticipata per alcune tipologie di lavori.

In questo articolo faremo il punto della situazione sulla riforma Pensioni 2014/2015 e discuteremo del ricorso indetto dal Comitato Opzione Donna e dei problemi connessi ai lavori usuranti.

Riforma pensioni 2014/2015: news opzione donna, parte la class action contro l'Inps

Una delle questioni che maggiormente hanno attraversato il discorso politico sulla riforma delle pensioni 2014/2015 è stato quello connesso a una proroga dell'opzione contributivo donna. Nei mesi passati, sono stati proposti una serie di provvedimenti a tal fine, ma sono sempre andati incontro a cancellazione o bocciatura. La questione riguarda soprattutto due circolari dell'Inps, la n. 35 e la n. 37 del 2012, le quali, attraverso un'interpretazione della legge Maroni del 2004, retrodata a 12 mesi la possibilità di raggiungimento dei benefici per la pensione (la cosiddetta "finestra mobile") escludendo di fatto dall'ottenimento della pensione anticipata tutti coloro che raggiungono i requisiti in questo anno solare.

Il Comitato Opzione Donna richiede che la possibilità di calcolo retributivo sul proprio assegno, con i requisiti di 57 anni di età e 35 anni di contributi, sia estesa fino a tutto il 2015. L'iniziativa di class action contro l'Inps, presentata dalla presidente del Comitato, ha avuto anche un appoggio politico da parte dell'on.

Marialuisa Gnecchi del PD.

Riforma pensioni 2014/2015: news lavori usuranti, il nodo del taglio ai fondi

Un'altra questione che ha riempito il dibattito dei mesi scorsi intorno alla possibilità di una riforma delle pensioni 2014/2015 è stato quello concernente i cosiddetti lavori usuranti. Se si era parlato addirittura di un allargamento della categoria, nella legge di stabilità 2015 è invece contenuta una norma che predispone tagli radicali al fondo.

Il c. 6 dell'art. 45 del disegno di legge di finanziaria prevede infatti una vera e propria stangata: il fondo passerà dai 383 milioni di euro attuali a 233 milioni di euro con decorrenza a partire dal 2015. Questi tagli colpiranno il fondo predisposto per tutti coloro che, addetti a lavori particolarmente pesanti e faticosi, hanno maturato l'accesso al trattamento pensionistico a partire dal 2008. Anche su questo punto, si attendono correttivi in sede di discussione parlamentare.