Respinta la proposta di azzerare l’anzianità, ma manca ancora una risposta sui contratti: il personale della Scuola attende un risconto positivo da parte del Ministero della Pubblica Istruzione che al momento, di seguito all'approvazione dell'art.1 commi 4 e 5 della Legge di stabilità, avanza solo delle ipotesi sulla reale applicazione del piano straordinario di assunzioni, e i posti?

In realtà l'espletamento delle proposte oggetto della Riforma scuola non interessano tutto il comparto scolastico (si veda anche l'esclusione della II fascia delle GI nell'inserimento in GaE), dimenticano soggetti e diritti dei docenti. Uno di questi è proprio l'azzeramento dell'azianità durante il corso della carriera o il continuo spostamento dei docenti verso istituzioni scolastiche considerate sedi svantaggiate per ottenere un aumento di stipendio. La discussione ancora non è chiusa, nonostante l'approvazione della Legge.

Anzianità e carriera docenti: che cosa manca ancora?

L'azzeramento dell'anzianità durante la percorrenza di carriera del personale della scuola è una caratteristica italiana, giustificata dal Ministro dellIstruzione Stefania Giannini quale simbolo di serietà della proposta di Riforma della Scuola. Causa prima, inoltre, dell'obbligo del personale docente nel scegliere sedi considerate svantaggiate per poter fruire di un aumento dello stipendio, in considerazione che la progressione di carriera che la professione di insegnante ricerca è data dal perfetto equilibrio tra anzianità di servizio e impegno all'interno della scuola. Nonostante i riscontri negativi avuti in materia da La Buona Scuola, il Governo non appare preoccupato della risposta dei soggetti interessati alla riforma. Gli scatti di anzianità per i docenti sembrano ancora molto lontani da una reale applicazione, come allo stesso modo sembra lontano il rinnovo del contratto scuola, bloccato per tutto il 2015, oramai persa la possibilità di recuperare il 2013, ultima speranza il 2014. Altro punto da argomentare è la formazione: obbligatoria o no per il docente? E i costi della formazione come possono essere ammortizzati? È chiaro che il "Fondo La Buona Scuola" di cui si parla nella Legge di stabilità non sarà mai sufficiente per tutti gli scopi che si prefigge all'interno del comparto scuola.



Oltre alla progressione di carriera e l'azzeramento degli scatti di anzianità, nessuna proposta è stata avanzata in materia di rinnovo dei contratti oramai bloccati da sei anni. Se si pensa inotre al mancato pagamento delle supplenze brevi per l'insufficienza dei fondi erogati dal Mef alle scuole, non è difficile comprendere come le difficoltà maggiori siano da rilevare non solo nelle risorse economiche, che non possono essere risolte con l'istituzione di un fondo, ma come si manchi di una totale organizzazione che deve partore da un primario calcolo delle risorse-disponibilità che il Ministero può effettivamente offrire a coperture del personale della scuola. Numerosi dunque ancora i temi aperti, che non certo si era potuto sperare in una risoluzione positiva con l'approvazione della Legge di stabilità: il Governo Renzi e il Miur ancora devono trovare le modalità di applicazione delle proposte avanzate per la Riforma scuola, a cui nulla valgono le sole idee e in primo luogo il pagamento in toto degli stipendi dei docenti (ancora mancanti novembre, dicembre e tredicesima, nonostante la rata straordinaria di dicembre 2014 versata nella giornata di ieri 29 dicembre).