Sembra essere tornata una calma apparente in merito al caso pensioni lavoratori precoci: il termine 'apparente' appare in questo momento il più appropriato, dato che la categoria continua ad essere comunque interessata da importanti 'movimenti indiretti', primi fra tutti quelli connessi ad un riassetto di pensione anticipata e prepensionamento. Da tempo sindacati e lavoratori chiedono una riconsiderazione dei requisiti d'accesso a quest'ultimo, ma eccezion fatta per la norma sulla cancellazione delle penalizzazioni prevista in Legge di Stabilità sino ad oggi sono stati ottenuti risultati presso che nulli.

Il futuro però potrebbe essere diverso, con una Legge di Stabilità ancora da approvare al Senato e un moto di protesta al di fuori della Aule parlamentari che quest'oggi viene ad essere alimentato dallo sciopero generale guidato dalla CGIL di Susanna Camusso. Se il leader del sindacato rosso ha chiesto al governo Renzi di riconsiderare l'istituto del prepensionamento (misura che come spesso sottolineato farebbe molto comodo al caso Pensioni lavoratori precoci), il ministro Poletti ha replicato sottolineando che l'Esecutivo sta già studiando dei correttivi anche se 'in una prima fase si interverrà solo su casi specifici'.

Tradotto, una riforma ampia e articolata al momento non è prevista, scenario che cozza comunque e non poco con le dichiarazioni rilasciate da giuslavoristi ed esponenti politici che continuano a lavorare ad una riconsiderazione dei requisiti d'accesso al prepensionamento.

Pensioni lavoratori precoci, prepensionamento e Legge di Stabilità: Poletti e Camusso - Idea 41 di anni di contributi riprende quota

Come sottolineato in apertura, il caso pensioni lavoratori precoci continua ad essere indirettamente interessato da una partita previdenziale che adesso si sta giocando su due fronti: uno in Senato dove si sta discutendo la Legge di Stabilità, uno al di fuori, dove la Camusso sta guidando moti di protesta e scioperi generali. Il leader CGIL ha sottolineato che 'durante il governo Monti la situazione era diversa' e che oggi 'non si può rispondere con lo stesso schema': all'epoca insomma la crisi economica dilagante ed eccezionale imponeva correttivi forti che oggi invece potrebbero essere mitigati se solo il governo Renzi guardasse per un istante ad equità e giustizia sociale smettendo di considerare esclusivamente il portafoglio statale. Anche il ministro Poletti è tornato a parlare indirettamente di pensioni lavoratori precoci sottolineando che il governo Renzi sta valutando 'diverse ipotesi' di riforma di pensione anticipata e prepensionamento, misure tutte incentrate sulla ricerca di 'maggiore flessibilità in uscita'. Le ipotesi di riforma dell'istituto del prepensionamento, quelle che per intendersi potrebbero agire anche in riferimento al caso pensioni lavoratori precoci, sono diverse e più o meno valide: Quota 100, Mini-Pensione o APA, Prestito INPS, ma nelle ultime ore ha ripreso quota la misura Damiano, che vorrebbe un accesso a pensione anticipata e prepensionamento fissato per tutti a quota 41 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica. Il Presidente della Commissione Lavoro starebbe già lavorando alla manovra di concerto con l'INPS, che dall'arrivo del Commissario Tiziano Treu appare più attivo nel sostenere i disegni di riforma governativi: a proposito dell'INPS, è notizia di ieri la presentazione di una proposta che mira a riformarne la governance, con un CDA da una parte e una direzione generale affidata ad una sola figura dall'altra che dovrebbero sancirne la definitiva trasformazione in azienda. Staremo a vedere: se desiderate rimanere aggiornati sui futuri sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sopra il titolo dell'articolo.