Sembra essere tornata una calma apparente in merito al caso pensioni lavoratori precoci: il termine 'apparente' appare in questo momento il più appropriato, dato che la categoria continua ad essere comunque interessata da importanti 'movimenti indiretti', primi fra tutti quelli connessi ad un riassetto di pensione anticipata e prepensionamento. Da tempo sindacati e lavoratori chiedono una riconsiderazione dei requisiti d'accesso a quest'ultimo, ma eccezion fatta per la norma sulla cancellazione delle penalizzazioni prevista in Legge di Stabilità sino ad oggi sono stati ottenuti risultati presso che nulli.
Il futuro però potrebbe essere diverso, con una Legge di Stabilità ancora da approvare al Senato e un moto di protesta al di fuori della Aule parlamentari che quest'oggi viene ad essere alimentato dallo sciopero generale guidato dalla CGIL di Susanna Camusso. Se il leader del sindacato rosso ha chiesto al governo Renzi di riconsiderare l'istituto del prepensionamento (misura che come spesso sottolineato farebbe molto comodo al caso Pensioni lavoratori precoci), il ministro Poletti ha replicato sottolineando che l'Esecutivo sta già studiando dei correttivi anche se 'in una prima fase si interverrà solo su casi specifici'. Tradotto, una riforma ampia e articolata al momento non è prevista, scenario che cozza comunque e non poco con le dichiarazioni rilasciate da giuslavoristi ed esponenti politici che continuano a lavorare ad una riconsiderazione dei requisiti d'accesso al prepensionamento.