Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito in tema di pensione anticipata 2015 e prepensionamento: come ormai andiamo osservando da diverso tempo a questa parte, la partita sulla previdenza si gioca su due binari paralleli ma distinti, l’uno scorre nelle Aule del Senato dov’è in corso la valutazione del testo della Legge di Stabilità approvato alla Camera dei Deputati, l’altro muove invece il proprio percorso al di fuori, nelle strade e nelle piazze. Quest’oggi, giorno 12 dicembre, è in programma uno sciopero generale indetto di concerto da CGIL e UIL per sensibilizzare il governo Renzi circa la necessità di produrre una riforma della pensione anticipata 2015 cui va affiancato un riassetto generale del sistema previdenza.

Focalizzandoci invece sull’Aula di Palazzo Madama, le ultime indiscrezioni parlano di due clamorosi dietrofront che starebbe meditando di compiere il governo Renzi in riferimento alla possibilità di reintrodurre la penalizzazione sugli assegni anticipati superiori a 7 volte il trattamento minimo (quelli oltre i 3500 euro mensili) e di prevedere il divieto di cumulo reddito-pensione per chi ha meno di 66 anni e matura un assegno superiore a 3500 euro al mese. Ad oggi l’unica certezza è che l’istituto della pensione anticipata 2015 subirà profondi cambiamenti: il quadro è tuttavia troppo frammentato per comprendere già adesso su quali direttive di fondo si muoverà l’esecutivo.

Pensione anticipata 2015 e sciopero generale CGIL: Renzi, no alle penalizzazioni in Senato – Tutti gli scenari

Riforma della pensione anticipata 2015, riassetto del sistema previdenza, reintegro del caso esodati: questi e tanti altri i temi al centro dello sciopero generale indetto per quest’oggi da CGIL e UIL, un moto di protesta che da qualche settimana sembra andare avanti come una sorta di moto perpetuo: ‘C'è una pregiudiziale che è stata proposta non sui contenuti, ma sull'idea che non ci si può mobilitare - ha sottolineato il leader CGIL Susanna Camusso parlando della mancata adesione allo sciopero da parte della CISL - Non ci si può comunque rassegnare, ci viene rimproverato di aver fatto poco sulle Pensioni quando c'era il governo Monti. Ma oggi non si può rispondere con lo stesso schema perché la situazione è diversa. Questo è un punto che la CISL non comprende’. Combattivo e deciso come al solito, il leader CGIL chiede da tempo una riconsiderazione dei requisiti d’accesso alla pensione anticipata 2015 che passi dalla ricerca di una maggiore flessibilità in uscita e da una maggiore libertà di scelta da doversi concedere ai lavoratori su quando abbandonare l’impiego. E mentre fuori si combatte, nelle Aule del Senato si continua a discutere sulla Legge di Stabilità: è di quest’oggi la notizia in base alla quale il governo Renzi vorrebbe compiere una clamorosa retromarcia riguardo le penalizzazioni sugli assegni anticipati. La scorsa settimana, fonti vicine a Palazzo Chigi avevano sottolineato che si sarebbe lavorato alla reintroduzione della penalizzazione sugli assegni anticipati superiori a 7 volte il trattamento minimo e alla configurazione di un divieto di cumulo reddito-pensione per certe categorie di soggetti, ma stando a quanto trapela quest’oggi dal Senato sembrerebbe che il proposito sia stato abbandonato. Seguiremo i futuri sviluppi, vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sopra il titolo del pezzo per continuare a rimanere aggiornati.