Non si placano le polemiche attorno al caso Pensioni lavoratori precoci: in questi mesi sono state avanzate numerose ipotesi connesse a prepensionamento e contributivo che in linea potenziale avrebbero potuto interessare la stessa vertenza, ma nulla di quanto paventato è mai andato in porto. Prestito INPS, Quota 100, estensione del contributivo, nessun provvedimento attinente al caso pensioni lavoratori precoci ha mai visto la luce, con la conseguenza che adesso i lavoratori stessi si sentono stanchi, umiliati e presi in giro. Prima di andare ad analizzare alcuni dei commenti che abbiamo isolato tra quelli proposti in risposta ad un nostro sondaggio lanciato la scorsa settimana, cerchiamo di capire quale sia lo status quo riferito allo stesso caso pensioni lavoratori precoci: in linea generale si continua a lavorare ad alcune misure indirette, su tutte Quota 100, Mini-Pensione, riforma di pensione anticipata e prepensionamento con accesso fissato a 62 anni di età ed estensione dell'opzione contributivo anche ai lavoratori di sesso maschile, ma l'impressione continua ad essere sempre la stessa: la vertenza dei lavoratori precoci ha peculiarità specifiche e particolari che non possono essere affrontate tramite opzioni indirette, servono misure ad hoc anche per una questione di equità e giustizia sociale.
Di fatto i lavoratori precoci hanno iniziato a lavorare a 14, 15 o 16 anni contribuendo alla crescita del paese sin dalla tenera età, restituire quanto gli spetta (non si parla di regali o concessioni ma solo di diritti) dovrebbe essere atto dovuto e immediato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è giunta dalla Legge di Stabilità, che ha cancellato le penalizzazioni per gli stessi lavoratori precoci in riferimento a chi acceda a prepensionamento e pensione anticipata prima dei 62 anni di età. La norma avrà validità sino al 2017, ma gli stessi lavoratori precoci fanno notare come si tratti di una semplice deroga che la stessa riforma Fornero conteneva già al suo interno.