Ritardi si registrano in materia di Tfr anticipato in busta paga previsto dall'ultima legge di Stabilità approvata lo scorso mese di Dicembre. Infatti l'operazione dovrebbe partire da giorno 1 Marzo ma i tempi stringono. Questo in quanto entro il mese di  Gennaio appena trascorso, secondo quanto previsto dalla legge, si sarebbe dovuto varare un vero e proprio Decreto da parte del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, allo scopo di  poter stabilire le modalità di adesione con le quali i lavoratori del settore privato possono decidere di aderire alla proposta in questione.

Inoltre tale decreto governativo dovrebbe anche chiarire un'altra spinosa questione.

Fondo di garanzia, le novità - Parliamo della definizione di quelli che saranno i criteri di funzionamento del fondo di garanzia dello Stato all'Inps, stabilito in favore delle imprese con meno di 50 dipendenti. Al momento però, pur essendo già arrivati a Febbraio, di questo decreto non vi è alcuna traccia, ancora in fase di elaborazione da parte dei tecnici di palazzo Chigi e dei vari Ministeri interessati. L'elaborazione sarebbe a buon punto, ma l'iter burocratico e ancora lungo, pertanto non vi sono certezze sui tempi di un'operazione considerata al momento come sperimentale e che dovrebbe partire da giorno 1 Marzo per concludersi poi il 30 giugno 2018.

Al momento, a causa di tali ritardi, la partenza per quella data sarebbe in forte rischio; un ritardo che potrebbe portare nuovi oneri per i datori di lavoro che già comunque non erano stati particolarmente entusiasti della novità fin dall'inizio. Problemi vi sarebbero anche per i lavoratori dipendenti che al momento non sono sufficientemente informati sulla scelta da compiere. Secondo l'ufficio parlamentare di Bilancio a novembre l'adesione dei lavoratori a tale iniziativa veniva stimata in circa il 34% del totale. Tuttavia al momento appare difficile una valutazioni su quelli che potrebbero essere i reali effetti sull'economia di tale iniziativa sia nel bene che nel male.