Il capitolo sulla pensione anticipata rimane ancora aperto. Consentire una maggiore flessibilità in uscita a molti lavoratori rimasti penalizzati dalla Riforma Fornero, rimane l'argomento di maggiore urgenza per il Governo anche se al momento è concentrato in modo particolare alla riforma del mercato del lavoro.

Le discussioni riguardanti la pensione anticipata non mancano. Infatti, molti esponenti politici continuano ad avanzare proposte affinché i lavoratori rimasti "colpiti" dalla precedente riforma possano usufruire del trattamento pensionistico.

È intervenuta il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, che ha ipotizzato una reintroduzione della pensione di anzianità. Anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Damiano ha detto la sua, proponendo il meccanismo di Quota 100. E' stato al centro delle discussioni anche il ricambio generazionale proposto dal senatore del PATT, Franco Panizza.

Adesso a scendere in campo, è anche L'Italia dei Valori, che ha presentato alla Camera un disegno di legge riguardante l'uscita dal lavoro dopo il raggiungimento dei 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi effettivamente versati pena, una riduzione dell'assegno pensionistico nella misura del 10 % che si riduce in maniera progressiva fino al raggiungimento dei 65 anni di età o, in alternativa, 62 anni di età e 40 anni di versamenti contributivi.

Il disegno di legge, prevede anche degli incentivi che possono toccare i 6,5 punti percentuali, per i lavoratori che decidono di accedere alla pensione dopo i 65 anni di età fino ai 70 anni.

"L'Italia dei Valori combatte la Riforma Fornero che ha distrutto tutele e garanzie nel mondo del lavoro, impedendo il ricambio generazionale e mettendo anzi alla porta migliaia di giovani", ha dichiarato Ignazio Messina, segretario nazionale dell'Italia dei Valori. Sarà compito del Governo adesso, fare luce sull'argomento al fine di dare una risposta concreta alla grande platea di lavoratori che ormai da anni vivono di incertezze e speranze.