L'accesso alle Facoltà di Medicina rimarrà in Italia ancora a numero chiuso, ma una Sentenza del Consiglio di Stato sta facendo discutere per la possibilità di trasferimento da un'università appartenente ad uno Stato della Comunità europea senza dover fare i test. Sono queste le principali novità degli ultimi giorni che riguardano gli studenti che intendono intraprendere gli studi delle facoltà mediche. Ma andiamo con ordine. Come annunciato nelle scorse settimane dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, le facoltà di Medicina rimarranno a numero chiuso anche per il prossimo anno con qualche novità relativa ai nuovi test e orientamento già dalle scuole superiori.

Da quest'anno scolastico, infatti, gli studenti della Scuola superiore che intendono iscriversi alla facoltà di Medicina, sosterranno dei test di valutazione che, in base al punteggiò raggiunto, tracceranno una prima stima sulle possibilità di superare i test di ammissione.

La decisione del Miur è dettata di ragioni di opportunità e sta tutta nei numeri: per l'anno accademico in corso, infatti, i test d'ingresso per poter accedere ad uno dei 10 mila e cinquecento posti disponibili, sono stati sostenuti da ben 63 mila studenti su un numero di matricole totali di 220 mila. L'obiettivo è quello di dare una sforbiciata agli aspiranti dottori con la conseguenza che la selezione dovrà essere migliorata anche nelle domande dei test che, in ragione delle polemiche degli anni passati, riguarderanno maggiormente gli argomenti delle facoltà che si andranno a frequentare.

Inoltre, il Ministro Giannini ha fatto sapere che non sarà ripetuto l'esperimento dello scorso anno dei test sostenuti ad aprile: la data delle prove di Medicina sarà settembre 2015.

Sentenza Consiglio di Stato: niente test ammissione per trasferimento da Università Medicina fuori Italia, ma Comunitaria

Nel frattempo, ha suscitato polemiche la sentenza numero 000001 del 2015 del Consiglio di Stato per l'accesso alla facoltà di Medicina senza i test per gli studenti dell'Unione Europea.

Il caso è quello di due studenti italiani che, dopo essersi iscritti al primo anno di Medicina in Romania, hanno chiesto il trasferimento all'Università di Messina, ricevendone un rifiuto dall'ateneo siciliano perché i due studenti non avevano sostenuto i test di ammissione.

Dopo la sentenza del Tar, che aveva dato ragione ai due studenti, il Consiglio di Stato, su ricorso dell'Università, ha confermato la sentenza di primo grado, spiegando che l'obbligo dei test è previsto per il primo anno e non può essere considerato come valido criterio per determinare un trasferimento. Tuttavia, alla Facoltà, è lasciato il compito di valutare l'effettiva preparazione dello studente che fa richiesta di trasferimento.