Grande attenzione, ma anche grande confusione per quel che riguarda la riforma della Scuola 2015: il governo Renzi si è reso protagonista nelle ultime ore dell'ennesimo colpo di scena che ha lasciato basiti in tanti, in primis lo stesso ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Dopo l'atteso Cdm di martedì infatti sono crollate le poche certezze su cui si era pronti a scommettere e di tante promesse rimane ora solo un etereo "piano scuola" con cifre che scendono sempre di più.

Ultime notizie riforma scuola 2015: accantonato anche il disegno di legge, Renzi passa la palla al Parlamento

Secondo le ultime notizie sulla riforma della scuola 2015 è stato un vero e proprio dietrofront quello del governo Renzi sull'attuazione de "la Buona Scuola": prima un decreto, ora neanche più un più "morbido" disegno di legge ma solo un "piano per la scuola" il risultato dell'ultimo Consiglio dei Ministri che invece avrebbe dovuto dare concretezza alle tante promesse. Il ribattezzato "dittatorello" Renzi ha infatti, con una mossa su cui la stessa Giannini si è opposta fino all'ultimo, passato la palla al Parlamento.

Il nuovo piano scuola è al momento al vaglio dei ministri che dovranno studiarlo ed esprimere i loro pareri nel prossimo Cdm che si terràmartedì 10 marzo quando - a detta dello stesso premier - sarà vidimato e passerà al Parlamento.

Una vera e propria patata bollente che il primo ministro ha così motivato in un video pubblicato su Facebook: «ci avete detto che vogliamo fare tutto noi? Bene, discutiamo, non facciamo decreti. Parliamo ma diamoci tempi certi - ha detto Renzi - e se qualcuno avrà idee migliori da quelle che abbiamo offerto sarà bellissimo poter cambiare idea insieme».

Riforma scuola 2015, tutto rinviato: saltano numeri e tempi? Siamo già a quota -40mila

Una mossa che lascia perplessi e che solleva ulteriori ansie dopo le tante rassicurazioni riguardo alla stabilizzazione dei docenti precari, soprattutto quelli "storici" lasciati fuori dalle graduatorie provinciali chiuse dal 2007.

«Non c'è nessun rischio che non si faccia in tempo per settembre» si è affrettato ad annunciare Renzi ma la preoccupazione rimane, specie alla luce di quanto portato a conoscenza dai sindacati. Delle 140mila immissioni in ruolo previste con la riforma della scuola 2015 infatti, secondo le ultime stime 40 mila rimarrebbero fuori, di cui 15 mila appartenenti alle graduatorie d'istituto.

La cifra è fortemente sottotono rispetto a quanto annunciato: il miliardo di euro stanziato non basterebbe dunque per tutti e gli esclusi dovranno accontentarsi per il momento di un contratto-ponte e una corsia preferenziale nel concorso scuola da 60 mila posti previsto per il triennio 2016-2018. Numeri a parte, le ultime notizie sulla riforma della scuola gettano ombre anche e soprattutto sulle tempistiche: passare la palla al Parlamento non ostacolerà le tanto sbandierate assunzioni previste dal 1° settembre?

Anche su questo il premier rassicura «ci sono le condizioni perché il Parlamento in un tempo sufficiente ma non biblico possa legiferare senza dover utilizzare strumenti d'urgenza».

Insomma, malgrado il cambio di programma, Renzi è apparso sereno e rassicurante, ironizzando anche sulle graduatorie a esaurimento che «non devono diventare a esaurimento nervoso» ha detto alla fine dell'intervento. Se desiderate rimanere aggiornati sulle ultime notizie della riforma della scuola 2015 e delle immissioni in ruolo, vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" in alto.