Per chi è alla continuaricerca di Offerte di lavoro marzo potrebbe essere un mesedecisivo. Nonostante siano ormai tantissimi gli sfiduciati che, acausa degli altissimi livelli di disoccupazione giovanile (enon) hanno smesso anche di spulciare gli ultimi annunci di lavoro, lecose stanno per cambiare. Determinante per invertire la rottadescritta dalle recenti indagini Istat in merito alla disoccupazionec'è proprio lui, il contestatissimo Jobs Act chepotrebbe spalancare da subito le porte dell'occupazione a migliaia dilavoratori.

Jobs Act, 8.390 nuoviposti di lavoro. Precari a tempo determinato?

Per tanti si tratta di unostrumento volto a privilegiare più che altro gli interessi deidatori di lavoro, dei poteri forti, aggravando per giunta la giàdrammatica condizione del precariato che da oggi diventa atempo determinato.

Fatto sta che per chi continua,senza perdersi d'animo, a indagare su giornali e web le ultimeofferte di lavoro marzo 2015 potrebbe essere il mese dellasvolta. A dirlo sono le recenti stime della Cgia di Mestre secondo cuiper il primo trimestre di quest'anno sono attesi 8.390 lavoratori in più per effetto del Jobs Act.

La cifra è da noncredere, eppure i numeri parlano chiaro: 209.680 lavoratori in uscitacontro 201.300 nuove assunzioni, con un saldo positivo di oltre 8.000unità, cifra così lontana da quella dello scorso anno quandol'indicatore occupazionale segnava addirittura -14.500. È utilesottolineare che questi dati "non hanno nessun rigore statistico- ha detto Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia – tuttavia, essendoil risultato di un'indagine telefonica su un campione qualificato dititolari d'azienda, ci consente di testare lo stato d'animo delleimprese che, a quanto pare, sembra essere meno negativo di qualchemese fa".

Tra Jobs Act e legge di stabilità 2015 le offerte dilavoro a marzo potrebbero spiccare il volo per un nuovo ciclo diassunzioni volto a dare una notevole spinta al mercato dellavoro.

Offerte di lavoro, i primisegnali positivi da Fiat e Telecom

Visti gli incentivialle assunzioni previsti dal Jobs Act (secondo cui ognilavoratore costerebbe ai datori di lavoro circa 8.000 euro dicontribuzione in meno, ma solo per 36 mesi) uno scenario del genereera prevedibile.

Su cosa succederà dal 2018 però l'ottimismo èpiuttosto scarso e non manca chi paventa addirittura un peggioramentodella situazione attuale. Fatto sta che in fatto di assunzionie di offerte di lavoro marzo 2015 potrebbe riservaremolte sorprese ad opera di piccole e grandi aziende, come giàsuccesso per lo stabilimento Fiat di Melfi e il recenteannuncio di Telecom che haannunciato oltre 4.000 assunzioni per il prossimo triennio.

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