Se non ci saranno modifiche all'attuale normativa pensionistica (legge Fornero approvata nel 2011 dal governo Monti) nel 2016 ci sarà un innalzamento dell'eta pensionabile. Infatti, a partire dal prossimo anno, serviranno 4 mesi in più per raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata. Questo dato è confermato dalla Circolare dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) numero 63 del 2015.

Questo incremento toccherà anche le lavoratrici del settore privato: quelle dipendenti a 65 anni e 7 mesi e quelle autonome a 66 anni e 1 mese. Si verificherà, così, un incremento sostanziale di quasi due anni per la prima categoria di donne lavoratrici (fino ad ora l'età pensionabile è stata di 63 anni e 9 mesi) e di più  di un anno per la seconda categoria (fino ad ora è stata di 64 anni e 6 mesi). Per tutti i lavoratori del pubblico impiego, invece, la pensione di vecchiaia sarà raggiunta a 66 anni e 7 mesi.

Altra questione da chiarire da parte dell'attuale Esecutivo é quella relativa alla cosiddetta 'opzione donna' con metodo contributivo.

Il sito internet pensionioggi.it ricorda che, in assenza di proroghe dell'opzione donna, le lavoratrici avranno la possibilità di decidere, solamente entro il 31 dicembre 2015, se chiedere la pensione raggiunti i 57 anni di età e 35 anni di versamenti contributivi in cambio dell'assegno pensionistico, tenendo conto però del meno conveniente sistema contributivo. Quindi, senza proroghe da parte del governo Renzi, quest'opzione non sarà più possibile a partire dal prossimo anno.

Per quanto concerne, invece, la pensione anticipata sará necessario il raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi, per i lavoratori, e 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici. Ricordiamo, infine, che anche il prossimo anno ci sarà il blocco dell'applicazione delle penalizzazioni dell'assegno pensionistico per chi non ha raggiunto i 62 anni di età (opzione confermata dalla Legge di Stabilità fino al 31 dicembre 2017). Non ci resta che aspettare per vedere come il governo Renzi affronterà argomenti delicati relativi alla riforma del sistema previdenziale.