Gli ultimi segnali relativi alla situazione economica dell'Italia fanno ben sperare, una ripresa auspicata da molti. Molte sono le proposte che arrivano da più parti allo scopo di attuare un intervento di riforma pensionistica che possa confermare questo trend positivo. Cambiare la legge Fornero è diventato l'obiettivo numero uno di diverse personalità politiche e del settore economico.

Pierpaolo Baretta, sottosegretario del ministero dell'Economia, ribadisce un intervento sulla riforma Fornero utilizzando quella flessibilità necessaria per rendere il sistema previdenziale più elastico creando una spinta occupazionale utile soprattutto ai più giovani, in questo periodo in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli allarmanti. La parola d'ordine per Baretta è 'ricambio generazionale', una specie di staffetta tra i lavoratori prossimi alla pensione e i più giovani in cerca di occupazione.

Nel frattempo, Piercarlo Padoan, ministro dell'Economia, non è d'accordo sul riformare la legge attualmente in vigore. Secondo il suo parere non ci sono ancora i presupposti per abbassare l'età pensionabile confermando che non è previsto alcun intervento sulle Pensioni nella manovra del prossimo ottobre. Anche lui, come il Commissario Europeo Mario Draghi, è convinto che la ripresa economica è alla portata dell'Italia.

Intanto, Alberto Brambilla, presidente dell'Associazione Itinerari Previdenziali, è piuttosto critico nei confronti dei tagli alle pensioni d'oro dato che, secondo la sua opinione, quella parte di importo non corrispondente a quanto è stato versato dal lavoratore non deve essere considerata come appartenente alla cosiddetta 'pensione d'oro'.

Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), vuole convincere l'Unione Europea, della necessità di rendere il sistema previdenziale italiano più flessibile con uscite dal lavoro anticipate creando così uno slancio occupazionale necessario per far ripartire la nostra economia. Lo stesso Boeri ha messo a punto un ricalcolo con il metodo contributivo per quelle pensioni con importi molto alti mentre annuncia la nascita, a partire dal mese di maggio, della cosiddetta 'busta arancione', un modo per far conoscere a tutti i lavoratori quale potrebbe essere l'importo dell'assegno pensionistico al momento della pensione.