Il mondo della Scuola aspetta con ansia il prossimo 5 maggio e lo Sciopero Generale indetto dalle forze sindacali per protestare contro la riforma della 'Buona Scuola' renziana. Se da una parte, docenti, personale Ata e studenti si stanno compattando per dire 'no' a quanto contenuto nel testo del disegno di legge in discussione al Parlamento, dall'altra parte, rischia di scoppiare il caso Invalsi.

Infatti, proprio per il cinque maggio è stato programmato l'inizio dei test e l'agitazione, che stavolta assumerà carattere nazionale, rischia di far saltare tutto. Che cosa sta succedendo e, soprattutto, cosa potrà succedere il giorno dello sciopero?

Bernocchi, Cobas Scuola: 'I presidi sono già convinti di avere i super poteri'

A farsi portavoce del probabilissimo caos che scoppierà il 5 maggio, è l'esponente di Cobas Scuola, Piero Bernocchi che non ha esitato a 'profetizzare' in merito al comportamento che verrà adottato dai presidi riguardo ai test Invalsi. Bernocchi, secondo anche quanto riportato dal 'Fatto Quotidiano' sostiene che i dirigenti scolastici pensano di possedere già i 'super poteri' (uno dei punti più criticati del testo del ddl scuola) perchè stanno già informando gli insegnanti che le prove Invalsi verranno ugualmente recuperata in un'altra data.

Il portavoce nazionale Cobas si è dichiarato pronto ad inoltrare diffida, nonchè a denunciare tutti quei presidi che adotteranno tale soluzione definita 'gravemente antisindacale e illegittima': non è possibile, infatti, recuperare un'attività che non si è potuta svolgere regolarmente a causa di uno sciopero. Si presenta addirittura il rischio che i presidi 'precettino' i docenti, inducendoli a rinunciare a fare sciopero.

Pantaleo, Flc Cgil: 'I presidi non possono precettarvi, ecco perchè'

Secondo Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, alcuni presidi avrebbero già fatto pressione sugli insegnanti ma, in termini di legge, tutto questo è inammissibile in quanto le prove Invalsi non vengono considerate come delle prestazioni indispensabili e pertanto non soggette alla legge 146/90, all'interno della quale viene stabilito che i dirigenti scolastici siano tenuti, in caso di sciopero, a garantire i servizi minimi, individuando un contingente predisposto a tal fine.

Le prove Invalsi, dunque, non possono essere soggette a rinvio. Pantaleo rassicura tutti quegli insegnanti preoccupati di ricevere la precettazione dal proprio dirigente scolastico: tutti coloro che intenderanno aderire il 5 maggio allo sciopero generale non devono avere alcun timore perchè i presidi non potranno 'costringere' i propri docenti a cambiare la propria decisione.