E' esplosa la rabbia degli insegnanti e, in generale, di tutto il personale della Scuola: in attesa di quella che si preannuncia un vera e propria 'bomba ad orologeria' il cui 'timer' è programmato per il prossimo 5 maggio, giorno del tanto atteso Sciopero Generale, tutti si stanno organizzando per le manifestazioni. Nella giornata di ieri, abbiamo avuto una prova 'generale' di cosa potrà succedere tra dieci giorni, con la 'fuga' dell'Onorevole Stefania Giannini dalla Festa dell'Unità di Bologna, dove il numero uno del Miur non è riuscito a parlare.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sta cercando di mettere in atto un ultimo estremo tentativo affinchè la protesta rientri e vengano 'compresi' i punti della riforma #labuonascuola.

Matteo Renzi, ultimo tentativo per evitare la rivoluzione della scuola

Come viene riportato dal quotidiano 'Repubblica', il premier ha deciso di 'saltare' i sindacati e rivolgersi direttamente agli insegnanti, soprattutto perchè l'ex sindaco di Firenze è consapevole delle possibili ripercussioni, sul piano elettorale, della rivoluzione del comparto scuola. Ecco il perchè del suo ultimo, estremo tentativo di convincere quel milione di lavoratori, esasperati da un blocco degli stipendi che dura da anni ed anni, dei 'buoni principi contenuti nella buona scuola'. Matteo Renzi ha già pronta la 'lettera aperta' a tutto il personale della scuola, dove si parla di 101mila assunzioni (che potrebbero aumentare ancora di circa seimila unità), di concorsi regolari che verranno banditi ogni due anni, dei 500 euro che verranno versate ai docenti attraverso la 'Carta del professore' da spendere per la propria formazione culturale, delle dodici materie nuove.

Il Miur aspetta segnali da Renzi, ma l'esercito dei precari è pronto alla guerra

Sta di fatto che il clima si è fatto incandescente, tanto più che ci troviamo proprio a ridosso della conclusione dell'anno scolastico. Il Ministero dell'Istruzione, pur rendendosi conto che si rischia il boicottaggio delle prove Invalsi (che prenderanno il via, guarda caso, proprio il giorno dello sciopero) e addirittura il blocco degli scrutini, aspetta segnali dal Presidente del Consiglio sul da farsi. Intanto, lunedì prossimo si comincerà a votare e se, da una parte si assicurano modifiche nel testo del disegno di legge approdato in Parlamento, dall'altra c'è l'esasperazione di un popolo di oltre 600mila docenti precari che non ne possono più di promesse fatte e mai mantenute. Per seguire gli ultimi aggiornamenti della protesta del mondo scolastico, basterà cliccare sul tasto 'Segui' posto in alto vicino alla firma dell'autore.