E' un Matteo Renzi decisamente sarcastico con i sindacati della Scuola, ma molto più 'morbido' verso i suoi parlamentari quello apparso negli ultimi giorni. Se da una parte il Presidente del Consiglio ha risposto con una battuta che è piaciuta poco alle forze sindacali in merito allo sciopero generale del prossimo 5 maggio ('Mi fa ridere il loro sciopero, scioperano contro le assunzioni'), dall'altra l'ex sindaco di Firenze apre ad eventuali modifiche su #labuonascuola, in discussione in questi giorni in Parlamento.

Sì, perchè la battaglia, Renzi, non la deve combattere soltanto contro i 'grillini' che hanno presentato 600 emendamenti, ma anche contro una parte consistente di rappresentanti del partito democratico. 

Sindacati replicano a Renzi: 'Danno incalcolabile', arriveremo allo sciopero degli scrutini?

Naturalmente, la provocazione di Matteo Renzi ha suscitato critiche e reazioni da parte dei sindacati. Per esempio, il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima ha parlato di danno incalcolabile, soprattutto perchè chi vuole riformare l'istruzione in Italia è una sorta di 'apprendista stregone' che ha deciso di mettere mano in determinate questioni senza avere una minima conoscenza di come stanno realmente le cose. Rincara la dose il coordinatore nazionale della Gilda insegnanti, Rino Di Meglio che, sottolineando l'estrema importanza dello sciopero del 5 maggio, 'minaccia' di proseguire la battaglia sino al blocco dei prossimi scrutini, se sarà necessario. 
Il coro dei sindacati sembra davvero che non presenti alcuna 'stonatura' come accaduto in precedenti occasioni. Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil, ha ribadito l'importanza della stabilizzazione immediata di tutto il precariato, ma sottolinea soprattutto come uno dei punti principali che il governo Renzi deve prendere in considerazione è il rinnovo del contratto affinchè si arrivi ad un concetto di scuola libera dall'oppressione della burocrazia e basata sulla partecipazione e sulla cooperazione dei soggetti.