'Non si tratta di un voto di coscienza - sono le parole di Renzi - quello sulla Scuola rappresenta un provvedimento centrale del governo'. Non c'è bisogno di essere dei geni per capire che il messaggio è chiarissimo: 'O la riforma passa così com'è o si va al voto anticipato'. Ecco perchè la Buona Scuola rischia di assumere un ruolo di primaria importanza per il futuro di un governo che, in fin dei conti, non è stato eletto dal popolo: giova ricordarlo per chi si fosse distratto negli ultimi due anni... I protagonisti di quella che potrebbe trasformarsi in una 'telenovela' sono Renzi, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, il sottosegretario Davide Faraone, la responsabile Scuola del Partito Democratico, Francesca Puglisi e il presidente della commissione Cultura del Senato, nonchè 'fido scudiero' di Renzi, Andrea Marcucci. 

DDL Scuola Renzi: chiamata diretta dei presidi, cosa cambierà?

Che cosa potrà cambiare nella riforma della scuola affinchè si eviti l'ipotesi della caduta del governo e le elezioni anticipate? Il nodo cruciale è quello riguardante la chiamata diretta dei docenti e, secondo quanto riportato da 'Avvenire.it', i super poteri dei presidi potrebbero essere rimandati all'anno scolastico 2017/2018: la parola 'rinvio' non piace assolutamente ai relatori Francesca Puglisi e Franco Conte ma piuttosto si tratterebbe di una fase transitoria che porterebbe all'effettiva introduzione del sistema. Questo periodo di tempo consentirebbe di verificare il suo funzionamento, apportando le eventuali ed opportune correzioni 'in corsa'.La seconda modifica che andrà allo studio è direttamente collegata alla prima: introdurre, cioè, un sistema di controllo che possa verificare la correttezza dell'operato dei presidi, certificandone parte del loro stipendio.  Quanto sarà disposto a cedere Renzi pur di scongiurare l'ipotesi del voto anticipato? Le strade possibili sono soltanto due: o continuare con la linea riformista dura oppure cedere alle pressioni della sinistra dissidente. Da questa scelta di Renzi, dipenderà il futuro della scuola e non solo quello.