C'era da aspettarsi un clima infuocato dopo la proposta del presidente dell'INPS Boeri sulla riforma sistema pensionistico e le reazioni non si sono fatte attendere. Tra le ultime novità di oggi 11 luglio sulle Pensioni spiccano le dichiarazioni dei sindacati che sono tornati a farsi sentire e a manifestare il loro dissenso verso il regime contributivo e ribadendo la necessità per i lavoratori precoci di poter uscire grazie al sistema di quote (come la quota 41) contenuto nel ddl di Damiano.
41 anni di contributi senza limiti di età e senza penalizzazioni insomma, un giusto compromesso tra la legge attuale e la vecchia in uso prima della Legge Fornero che consentiva di uscire a 40 di contributi.
Pensioni oggi 11 luglio su lavoratori precoci: parla Lamonica (CGIL) e chiede quota 41
I sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, si riuniranno lunedì 13 luglio per proseguire con una linea comune, e il giorno seguente scenderanno in piazza a Roma per manifestare contro la questione dei rimborsi pensionistici e più in generale per contestare il sistema pensionistico. Intanto la segretaria confederale della CGIL, Vera Lamonica, ha parlato in Radio ribadendo ancora una volta la volontà di parlare con il Governo, per capire come mettere mano alla flessibilità in uscita.
Lamonica ha poi toccato il delicato tema delle pensioni per i lavoratori precoci: "Bisogna mettere un tetto e consentire di andare in pensione quando si raggiunge una certa età di contributi, pensiamo che non si debba salire sopra i 41 anni in nessun caso". Il segretario ha poi concluso parlando di pensioni di vecchiaia: "Serve flessibilità, partendo almeno dai 62 anni, che però non comporti ulteriori penalizzazioni".