Convincere gli insegnanti, convincere i dirigenti scolastici, convincere i genitori. Parte da qui il dopo-riforma secondo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che, poche ore dopo l'aver ottenuto l'approvazione alla Camera del suo disegno di legge, aveva dichiarato che l'importante era aver raggiunto l'obiettivo, non importava come lo si sia raggiunto.

Il premier ha risposto, quest'oggi, ad una lettrice del quotidiano 'L'Unità', affermando che tutto il Partito Democratico e specialmente Matteo Renzi dovrà cercare di conquistare la fiducia di tutti colori che vivono quotidianamente la Scuola

Renzi: 'Dobbiamo convincere tutti che la scuola è e resterà in futuro una priorità del PD'

'Con la riforma della scuola abbiamo aperto una porta' ha dichiarato il capo del governo 'e il nostro compito sarà quello di dimostrare che la scuola resterà anche in futuro una priorità dell'esecutivo e del nostro partito'.
Secondo Renzi, quindi, l'approvazione della legge rappresenta soltanto il primo passo di un progetto molto più vasto e complesso: appare evidente come il premier intenda riavvicinarsi ai docenti e al personale scolastico che, in questi ultimi mesi, lo hanno criticato duramente e che soprattutto hanno fatto perdere al Partito Democratico, un'ampia fetta di consenso elettorale.
Le diffuse campagne promosse sui social network con flash mob e slogan 'Noi non votiamo più il Pd' hanno lasciato indubbiamente il segno e il principale errore del leader PD è stato quello di sottovalutare quei risvolti che sul piano politico ed elettorale la riforma Buona Scuola avrebbe generato. 
Con gli ultimi sondaggi che parlano di un vero e proprio crollo di popolarità per il Presidente del Consiglio e, di conseguenza, per tutto il PD, c'è bisogno di sanare la rottura con il mondo scolastico anche se la situazione attuale, per la verità, appare irrimediabilmente compromessa.

Riforma scuola, Renzi: 'Credo che lei abbia letto un'altra legge, capita talvolta'

Se da un lato, Renzi parte dal presupposto che occorre 'convincere' gli insegnanti che non verranno 'lasciati soli' nell'affrontare le contraddizioni della loro attività quotidiana, dall'altra il Presidente del Consiglio sembra continuare ostinatamente a non prestare ascolto ai quesiti 'scottanti' dei docenti, come quello rivoltogli da un'altra lettrice che si lamenta del fatto che gli insegnanti dovranno sottoporsi per legge al 'gradimento' del loro preside.
La risposta di Renzi è lapidaria e non necessita di alcun ulteriore commento: 'Temo che lei abbia letto un'altra legge, capita a volte'.